In Calabria sequestrato stabilimento di produzione del pellet
I Carabinieri del N.O.E. di Catanzaro, coadiuvati dal personale della Stazione Carabinieri di Lamezia Terme Principale, nel corso delle attività finalizzate alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute pubblica, hanno svolto attività ispettiva presso un Società di produzione di “pellet” e segheria, ubicata in Lamezia Terme.
Nella circostanza, venivano contestate le mancate autorizzazioni:
- all’emissione in atmosfera;
- allo scarico dei reflui industriali dilavanti le superfici pavimentate in occasione di precipitazioni.
Nel corso del sopralluogo, sul retro dello stabilimento, venivano altresì rinvenuti rifiuti speciali (materiale di risulta originato dalla demolizione di manufatti edili), per i quali si configurava anche il reato di “gestione illecita di rifiuti”.
Al termine delle attività:
- ü venivano sottoposte a sequestro alcune aree dello stabilimento, nonché un impianto dedicato alla produzione di “pellet”, per un valore complessivo che si aggira attorno ai 100.000 Euro;
- è stato denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria l’Amministratore Unico, per aver violato la normativa in materia ambientale.
Presso altra ditta operante nel settore della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi i militari del N.O.E. di Catanzaro hanno, invece, contestato la gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi.
In tale circostanza è stato sottoposto a sequestro un capannone industriale della superficie complessiva di 1.000 mq., per un valore complessivo di 150.000 Euro, poiché tale gestione illecita dei rifiuti aveva generato una condizione di potenziale pericolo per l’ambiente, nonché per la salute pubblica, in quanto la semplice combustione di una quantità così elevata di materiale accumulato avrebbe potuto provocare un palese danno ambientale e reale pericolo di carattere sanitario, trattandosi di un capannone industriale totalmente saturo di rifiuti, tanto da renderne difficoltoso l’accesso al suo interno.
Al termine degli accertamenti sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Lamezia Terme:
- l’Amministratore Unico;
- il Direttore Tecnico,
per aver violato la normativa in materia ambientale.