Anche l’USB scende in piazza contro il riscaldamento globale
Il 27 settembre i giovani di tutta Italia scenderanno in piazza per rispondere al grido di allarme lanciato dal movimento Fridays For Future sullo stato di emergenza nel quale è entrato il nostro pianeta e sulle previsioni drammatiche diffuse da gran parte della comunità scientifica. Anche Reggio Calabria, con appuntamento alle ore 9.30 a Piazza De Nava, si mobiliterà per lo Sciopero Globale per il Clima.
Le piazze piene di giovani che rispondono all’appello del movimento FFF hanno costretto partiti e istituzioni a porre attenzione al tema della crisi ambientale, e questo è senz’altro un piccolo ma importante risultato ottenuto dalla prime mobilitazioni. Ma parlare di surriscaldamento globale non basta se questi stessi partiti e istituzioni poi votano a favore di Ponte, TAV e altre grandi male-opere. Affrontare la crisi ambientale non può essere un’azione disgiunta dal contrasto alla crisi sociale, né basta verniciare il sistema di “green” lasciando inalterato un sistema basato sulla ricerca costante di profitto.
L’USB ha accolto il grido lanciato da FFF, proclamando lo sciopero generale per il 27 settembre, e questo perché è convinta che solo saldando i temi della salute e dell’ambiente a quelli del lavoro possiamo rimettere in moto la società.
L’allarme lanciato da FFF può dare una spinta al desiderio di cambiamento che c’è in chi è stanco di vivere di precarietà e di bassi salari e percepisce che intorno a sé le condizioni stanno cambiando, in peggio: per l’abbandono di interi territori, per l’incuria di infrastrutture e servizi, per le tante emergenze ecologiche che si accavallano martoriando zone e luoghi sempre meno protetti.
Allo stesso tempo i giovani che grazie a FFF scenderanno in piazza a Reggio Calabria devono essere consapevoli che non può esserci giustizia ambientale senza giustizia sociale, che non può esserci una città più pulita e senza rifiuti se chi è impiegato in questo settore non viene da mesi pagato per il suo lavoro, che non può esserci un’agricoltura di qualità sulle spalle e con il sangue di braccianti sfruttati.
Invertire la rotta si può, ma il cambiamento non verrà dalle ipocrisie di partiti e governi, bensì dall’impegno comune di lavoratori, giovani e movimenti, per un vero Piano Green che guardi realmente a un futuro sostenibile per il nostro pianeta e non ai profitti delle grandi aziende.
USB Reggio Calabria invita tutte e tutti quindi a scendere in piazza per il Global Climate Strike, con la consapevolezza che il sistema del profitto a tutti i costi è il maggior responsabile della crisi attuale.
Reggio Calabria, 25.09.2019
USB Reggio Calabria