Maltratta e schiaffeggia la ex convivente, colpito da divieto di avvicinamento
Continua senza sosta l’attività di contrasto al fenomeno dei reati di cd. “violenza di genere” da parte della Polizia di Stato nella provincia di Cosenza.
Un uomo in particolare, al termine delle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cosenza, nella giornata di ieri è stato destinatario di un provvedimento cautelare dall’A.G..
In particolare, è stata eseguita l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, emessa in data 7 agosto dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 37enne di Cosenza, ritenuto responsabile dei reati di cui all’art. 572 (maltrattamenti in famiglia), agli artt. 582 e 585 (lesioni) e all’art. 610 (violenza privata) c.p..
La misura cautelare trae origine dalle attività investigative condotte dal personale della Squadra Mobile a seguito della denuncia della ex convivente dell’uomo, sporta in Questura nei mesi scorsi.
Più specificamente, veniva accertato che l’uomo, con condotte reiterate nel tempo, maltrattava e schiaffeggiava la ex convivente, facendole continuamente mancare i soldi per il sostentamento, con minacce anche con un coltello, arrivando in una circostanza a prelevarla fisicamente e a costringerla ad andare nell’abitazione dei genitori, in un’altra circostanza colpendola con schiaffi al volto, pugni sul capo e calci alle gambe, offendendone il decoro e la dignità e ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita assolutamente impossibile.
Le condotte dell’uomo sono state perciò ricostruite dal personale specializzato della 3^ Sezione “Reati contro la persona, reati sessuali e reati contro le donne” della Squadra Mobile che ha riferito compiutamente alla Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, che in breve ha richiesto ed ottenuto l’emissione del citato provvedimento cautelare.
Ufficio Stampa Questura di Cosenza