Sanità calabrese, l’ANPI lancia l’allarme

Sanità calabrese, l’ANPI lancia l’allarme

Mentre alcune regioni del Nord (in particolare Lombardia e Veneto, rappresentate da Fontana e Zaia) spingono l’acceleratore verso la conquista di condizioni regionali vantaggiose per i cittadini dei loro territori (“autonomie regionali differenziate”), che rappresenteranno una forte divisione tra regioni e tra cittadini, intaccando sostanzialmente i valori costituzionali di solidarietà e di uguaglianza dei diritti, si aggrava drammaticamente la condizione dei cittadini calabresi, in particolare dei cittadini in condizioni economiche svantaggiate, per quel che riguarda la fruizione dei diritti in materia di sanità. 

L’ANPI denunzia ancora una volta le intollerabili condizioni della sanità calabrese ed in particolare le gravissime difficoltà dei cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie per ottenere le prestazioni che sono loro dovute.

In particolare l’Associazione dei Partigiani si rivolge alle Istituzioni competenti perché intervengano tempestivamente ed efficacemente per ripristinare la normalità all’interno dei laboratori pubblici di analisi cliniche, ormai incapaci di garantire il servizio ai cittadini che ad essi si rivolgono.

Altrettanto intollerabile è la grave situazione delle incredibili liste d’attesa per visite specialistiche e prestazioni diagnostiche.  

La sanità calabrese è ormai interamente commissariata, ma per i cittadini calabresi la situazione peggiora col passare dei giorni.

Ufficio Stampa ANPI Reggio Calabria

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