L’Espresso attacca Salvini: “Lega primo partito a Rosarno. Tra impresentabili e legami con la ‘ndrangheta”
In un articolo pubblicato alcune ore fa dall’espresso online a firma Giovanni Tizian (che si può leggere qui:
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2019/05/27/news/elezioni-la-lega-primo-partito-a-rosarno-tra-imprensentabili-e-legami-con-la-ndrangheta-1.335325 )
l’autore del “Libro nero della Lega” evidenzia il successo della Lega a Rosarno e alcune relazioni del partito nazionalista (prima secessionista, che poi ha cambiato idea e riscoperto la nazione come valore) con soggetti ritenuti vicini alla criminalità organizzata.
“Tra tutti – scrive Tizian – Vincenzo Gioffrè, 37 anni, responsabile del partito nel comune: il regista del successo elettorale di Matteo Salvini nel paese della piana di Gioia Tauro, sciolto due volte per mafia, dove il potere della ’ndrangheta è capillare”. Gioffrè scrive su facebook che bisogna difendere i confini e ripristinare la legalità ma secondo Tizian diverse ombre graverebbero sul leghista rosarnese perchè pare che “il paladino della legalità Gioffrè, allo scoccare del nuovo millennio, abbia fondato una società cooperativa con Giuseppe Artuso. Personaggio che la procura antimafia di Reggio Calabria ritiene vicinissimo al clan Pesce, una delle cosche più potenti della ’ndrangheta, che da Rosarno si è spinta fino a Milano e al Sud della Francia. La creazione della coop agricola non è l’unico affare che collega il capo dei leghisti rosarnesi alla cosca locale. Gioffrè ha creato infatti anche un altro consorzio di cooperative agricole al cui vertice, fino al 2013, c’era Antonio Francesco Rao, uomo ritenuto dagli investigatori vicino al clan Bellocco, gruppo affiliato a quello dei Pesce. Gioffrè era tra gli organizzatori della festa-comizio nel liceo di Rosarno del dopo voto del 4 marzo, evento al quale ha partecipato Matteo Salvini. Appuntamento al quale – come riferito dai media e confermato da fonti investigative – erano presenti esponenti dei clan, «soggetti di interesse investigativo», secondo la definizione tecnica di un’autorevole fonte giudiziaria”.
Ma non finisce qui. L’Espresso evidenzia come: “La Lega a Rosarno può contare su un consigliere comunale di nome Enzo Cusato, passato alla Lega pochi mesi prima delle scorse politiche. Oltre a essere un attivissimo militante di centrodestra, Cusato, è anche il consuocero di uno dei reggenti del clan Bellocco, potente famiglia della ’ndrangheta in Calabria. La figlia del consigliere comunale è infatti la moglie di Domenico Bellocco, figlio di Rocco Bellocco”.
Insomma, la crescita della Lega in Calabria, secondo il settimanale, in alcuni casi sarebbe piuttosto “sospetta”.