Grande successo di pubblico per la presentazione del libro di Ilario Ammendolia
Folla di eccezione alla libreria Mondandori di Siderno per la presentazione del libro di Ilario Ammendolia: “La ’ndrangheta come alibi”. Ed infatti l’unico inconveniente è che molta gente non ha trovato posto. Tre i relatori: Mimmo Lucano, sindaco di Siderno, il presidente della Regione Mario Oliverio e l’ex presidente del Tribunale di Locri Mario Filocamo, che ha subito messo in chiaro: «Essere seduto al centro di due persone perbene come Mimmo Lucano e Mario Oliverio, malgrado le loro vicende giudiziarie, non mi crea alcun problema. Tutt’altro!»
Rosario Condarcuri, del settimanale “Riviera”, ha fatto gli onori di casa e ha coordinato il dibattito.
I relatori hanno cercato, pur con accenti diversi, di rispondere agli interrogativi posti dal libro di Ilario Ammendolia:
- La calcolata criminalizzazione dei calabresi è stato ed è il presupposto necessario per l’emarginazione e la colonizzazione della Calabria?
- V’è stato è v’è un uso distorto dell’azione giudiziaria, soprattutto da parte di alcune procure, che non ha sconfitto la ’ndrangheta ma ha causato tante vittime tra i cittadini innocenti?
- Stabilito senza ombra di dubbio che le cosche mafiose hanno rallentato e a volte impedito la crescita della Regione, corrisponde al vero che una repressione, spesso ottusa e sommaria, ha causato danni rilevanti alla crescita della Calabria?
- E infine: c’è chi dell’utilizzo sapiente della “antindrangheta da parata” ha tratto giovamento?
Pur con accenti diversi i tre relatori hanno concordato con l’autore che le domande poste nel libro sono di estrema attualità.
C’è necessità di una narrazione diversa della Calabria.
Ci sono pagine da chiarire: Montalto, l’operazione Marzano, l’oscura e inquietante stagione dei sequestri di persona.
Vi sono pagine di storia che pretendono verità come “La repubblica rossa di Caulonia” e l’eccidio di Melissa!
Vi sono eroi veri della lotta alla ’ndrangheta spesso rimossi e dimenticati, e “falsi eroi” che calcano la scena.
Le “gradi retate”, molto spesso, per come si evince dal libro hanno solo contribuito a criminalizzare la Calabria, a rovinare la vita a migliaia di innocenti ma sono state di scarsa utilità nella lotta alla ’ndrangheta tant’è vero che questa da una oscura e marginale associazione criminale è diventata una delle più potenti holding del mondo.
Nel dibattito, dopo l’editore di “Città del Sole”, Franco Arcidiaco sono intervenuti: l’avvocato Giampaolo Catanzariti, delegato alla carceri per l’associazione delle Camere penali; Mimmo Vestito, già sindaco di Marina di Gioiosa e l’avvocato Pino Mammoliti.
L’autore, dopo aver ringraziato il pubblico e i relatori, ha chiarito che il libro vuole essere un contributo per una “Calabria senza ’ndrangheta” e può essere tale solo se si riesce a bonificare il terreno in cui questa attecchisce, cresce e si sviluppa. Il libro, secondo Ilario Ammendolia, vuole essere un contributo all’inderogabile necessità di sradicare la ’ndrangheta azionando le leve d’uno sviluppo armonico della Regione nell’ambito di un “progetto di respiro nazionale ed europeo” in grado di risolvere la “questione calabrese” nella più vasta questione dei “Sud” d’Italia, dell’Europa e del Mondo.
La ’ndrangheta è anche un problema criminale ma non solo!
Infatti pone un problema di sviluppo politico, culturale e sociale. Pone il problema di uguaglianza sostanziale dei cittadini e di rispetto della loro dignità. Pone soprattutto l’urgenza di attuare la Costituzione in tutte le sue parti.
Qualora andasse avanti la “legge sulle autonomie regionali”, termine che nasconde la secessione delle Regioni ricche, si creeranno nei fatti le condizioni per una diffusione di massa delle mafie. Quindi, così come tutti gli intervenuti hanno concordato, la ’ndrangheta pone seri problemi politici che non possono essere delegati alla magistratura o alle forze dell’ordine.
La manifestazione s’è conclusa sulle note della canzone “La Libertà” di Giorgio Gaber!
Ilario Ammendolia