Il sindaco di Condofuri espone il giuramento delle SS italiane
Notizia tratta da: repubblica
CONDOFURI (Reggio Calabria). Può un manifesto fascista con tanto di croce celtica campeggiare sulla parete di una sede istituzionale? A Condofuri, piccolo centro della costa jonica calabrese, pare proprio di sì. Lo ha deciso il sindaco nel paese, Tommaso Iaria, che nell’ufficio del Comune in cui riceve i cittadini e spesso svolge le riunioni di Giunta ha scelto di appendere un manifesto che riproduce il giuramento del battaglione italiano delle Waffen SS, i reparti non tedeschi dell’esercito nazista, autori di stragi efferate durante la Resistenza, inclusa quella di Sant’Anna di Stazzema, costata la vita a 560 persone. Il poster fa bella mostra di sé, in posizione centrale dietro la scrivania del sindaco, fra una croce, un crest militare e un quadretto a sfondo religioso. E ci sta anche da un po’ se è vero che il manifesto è visibile anche nel video con cui il sindaco ha fatto gli auguri di Natale alla sua comunità.
Il caso è stato sollevato dall’ ex sindaco, Salvatore Mafrici, e dall’Anpi che in procura hanno presentato un dettagliato esposto, denunciando Iaria per apologia del fascismo. “Oltremodo oltraggioso deve ritenersi il comportamento del sig. Tommaso Iaria – si legge nel testo dell’esposto – che ha pensato bene di sostituire il quadro raffigurante il Presidente della Repubblica con il manifestato in questa sede denunciato (chiara manifestazione ed esaltazione di principi, simboli, slogan propri del nazi-fascismo!)”.
Noto come “manifesto eretico” tra le organizzazioni nate sulle ceneri di Avanguardia Nazionale, l’organizzazione golpista di estrema destra fondata da Stefano Delle Chiaie, sciolta nel ’76 per ricostituzione del partito fascista, il poster è stato variamente utilizzato dalle organizzazioni “nere”. Quello che campeggia negli uffici del Comune, sembra un “cimelio” degli anni Novanta, quando venne più volte usato dalle organizzazioni della galassia dell’estrema destra per commemorare quella che nell’ambiente viene definita la “strage di Acca Larentia”, l’omicidio di due militanti missini nell’omonima via di Roma.
Un ambiente politico che il sindaco sembra conoscere bene. Eletto nel giugno 2018 a capo di una civica chiaramente orientata a destra, Iaria non ha fatto mai mistero delle proprie tendenze politiche. Sulla sua pagina facebook, citazioni di Nietzsche e post della Fondazione Julius Evola, il pensatore di riferimento del cosiddetto “nazismo esoterico”. Politicamente invece, stando quanto meno ai suoi post, Iaria sembra in bilico. Sulla sua bacheca spesso viene rilanciato quanto pubblicato da “Gioventù nazionale”, la giovanile di Fratelli d’Italia, ma il sindaco non sembra disturbato dal farsi fotografare ai banchetti della Lega. E sulla homepage del comune campeggia la scritta: “Il comune di Condofuri riconosce la sacralità della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna”.
Per l’Anpi di Reggio Calabria “Il sindaco di Condofuri non può continuare a essere un rappresentante delle Istituzioni. Pochi mesi fa, all’atto dell’insediamento del primo Consiglio Comunale, ha giurato “fedeltà” alla Costituzione ed alle leggi della Repubblica e poco dopo calpesta sia l’articolo 54 della Costituzione sia le leggi che la applicano”.
Sull’accaduto, il deputato del Pd Antonio Viscomi ha presentato un’interrogazione in commissione Affari costituzionali alla Camera chiedendo al ministro dell’Interno se “sia informato dei fatti, se, quando e come intenda intervenire per far cessare il comportamento segnalato, profondamente viziato a causa della violazione tanto delle regole generali che assicurano “neutralita?” allo spazio pubblico quanto delle norme specifiche che impediscono ogni forma di apologia del fascismo; se, quando e come intenda intervenire per ribadire, assicurare, garantire e promuovere il carattere di neutralita? degli spazi istituzionali, patrimonio di tutti i cittadini senza distinzione alcuna e giammai proprieta? privata di coloro che solo temporaneamente esercitano funzioni pubbliche”. Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha invece contattato direttamente il sindaco per chiedere formalmente notizie al riguardo e il manifesto in serata è stato rimosso.
Alessia Candito