Cristina Parodi: “L’ascesa di Salvini? Dovuta all’ignoranza”
Notizia tratta da: secolo-trentino
Cristina Parodi è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino.
Cristina Parodi ha parlato del suo nuovo programma, ‘La prima volta’, in onda su Rai 1: “Sono molto contenta, è un programma che dà molta emozione, anche al pubblico, che ci segue con grande entusiasmo. E’ un format che mi piace molto, lo sento nelle mie corde, le persone che partecipano ci regalano la propria emozione. Sono tutte storie diverse, alcune fanno sorridere, altre commuovere. E’ molto bello”.
Sulla passata stagione a Domenica In: “Nessun rimpianto, sono tutte esperienze che vanno vissute perché ti lasciano qualcosa. Iniziare una stagione difficile e portarla a termine bene ti dà una grande soddisfazione. Mi rimane un ricordo piacevole, per quanto faticoso e complicato, dell’aver condotto Domenica In”.
Sul #metoo: “Qualsiasi donna non può che difendere un movimento del genere, però bisogna difenderlo con intelligenza, sensibilità e capacità di distinguere e capire bene le diverse sfumature che ci sono nei rapporti tra uomini e tra donne. Sono una femminista della prima ora, sono convinta che le donne siano forti, che abbiano fatto delle battaglie più che giuste e che ce ne siano altre da combattere per riuscire ad ottenere dei ruoli importanti, delle posizioni di potere che ancora non abbiamo. Donne e uomini sono due mondi diversi, abbiamo modi diversi di ragionare. Questo a volte crea delle incomprensioni. Detto questo, se la donna dice no è no, non esiste ragione che possa giustificare una situazione che vada oltre il no della donna”.
Sull’ascesa di Salvini: “A cosa è dovuta? All’arrabbiatura della gente. Al fatto che probabilmente non è stato fatto molto di quello che era stato promesso di fare. E’ dovuta all’arrabbiatura, alla paura e anche all’ignoranza. Mi fa paura vedere un tipo di politica che è basata sulla divisione, sui muri da erigere. Vorrei una politica che andasse incontro ai più deboli e che aiutasse questo Paese a risollevarsi in un altro modo”.
Su Gori, che ha deciso di ricandidarsi a sindaco di Bergamo: “Ne abbiamo discusso, ma non credo che sia stata una decisione travagliata. E’ stato faticoso ma anche bellissimo fare questi cinque anni da sindaco di Bergamo. Giorgio è una persona onesta, sincera, da bergamasco ha iniziato una cosa e ora vuole finirla”.