Domani a Camini presentazione del libro “Kajin e la tenda sotto la luna. Storie di rifugiati siriani in territorio greco”
Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 19 agosto 2018 il Comune di Camini (RC) ospiterà nell’animata piazza Municipio, già sede di numerosi eventi culturali per tutta la stagione estiva, la presentazione del libro di Enzo Infantino e Tania Paolino “Kajin e la tenda sotto la luna. Storie di rifugiati siriani in territorio greco” (Luigi Pellegrini Editore, 2018) alla presenza degli autori.
Il libro si basa sull’esperienza che Enzo Infantino, attivista dei diritti umani, ha maturato nei campi profughi greci, dove più volte ha portato il suo sostegno alle migliaia di rifugiati, che per mesi hanno sostato forzatamente a Idomeni e negli altri insediamenti governativi, facendo anche da supporto o intermediario con istituzioni e singoli.
Idomeni è il più grande campo profughi della Grecia sito in un villaggio greco al confine con la Macedonia dove, a partire dal 2014, i rifugiati scappati dalla guerra in corso in Siria, ma anche dall’Afghanistan, dal Pakistan e da altri paesi del Medio Oriente, hanno iniziato a recarsi per attraversare il confine greco e proseguire lungo la cosiddetta “rotta balcanica” fino all’Europa del Nord dove la maggior parte di loro cercava di arrivare per mettersi in salvo.
Dal lavoro sul campo di Enzo Infantino è nata una rete solidale tra la Calabria e la Grecia in grado di smuovere le coscienze su una tragedia umanitaria immane e che ha coinvolto singoli e associazioni. Un’esperienza di tale natura meritava di essere raccontata e divulgata, per diventare monito, riflessione, denuncia. Questa la percezione immediata di Tania Paolino, coautrice, questo l’obiettivo del libro, il quale si configura come una miscellanea di vite vere e verosimili. I due autori si sono confrontati e raccontati, non nascondendo gli spunti autobiografici; insieme hanno guardato e decifrato ogni singola foto o video, raccogliendo il grido di dolore ma anche di speranza delle persone coinvolte, facendosene interpreti e mediatori.
Sullo sfondo, le devastazioni causate dalla guerra in Siria, il complesso scenario mediorientale, le vicende politiche europee degli ultimi anni. Gli autori si soffermano su queste dimensioni, non accessorie benché in secondo piano, nel tentativo di fare chiarezza e offrire al pubblico un punto di vista differente da quello presentato dai principali canali di comunicazione occidentali, troppo spesso lontani dalla realtà effettiva, testimoniata da coloro da quell’area, invece, provengono o ne hanno maturato conoscenza diretta.
Data la presenza di una nutrita comunità siriana sul territorio del Comune di Camini, la presentazione del libro “Kajin e la tenda sotto la luna. Storie di rifugiati siriani in territorio greco” rappresenterà anche una preziosa occasione per sperimentare la formula di “Junior Debate”, costituita dalla conduzione del dibattito e dalla formulazione di domande da parte di giovani e giovanissimi residenti bilingue di origine migrante, provenienti in questo caso proprio dalle zone nelle quali è ambientata l’opera, dopo aver affrontato uno specifico lavoro di preparazione con esperti di tale metodologia e con i mediatori interculturali.
La presentazione sarà introdotta dai saluti istituzionali da parte del Sindaco del Comune di Camini, Arch. Giuseppe Alfarano e del Presidente della Pro Loco “Passarelli Rinaldo Sisto” di Camini, Cosmano Fonte, ai quali faranno seguito un intervento del presidente della Cooperativa Eurocoop Servizi “Jungi Mundu”, Rosario Zurzolo, insieme alla coordinatrice del progetto SPRAR di Camini, Giusy Carnà sui progetti di accoglienza che coinvolgono in particolare le famiglie siriane e il programma Resettlement e un contributo della co-presidentessa dell’associazione transmediterranea “Maydan” dedita alla promozione delle espressioni culturali plurali e alla difesa dei diritti di cittadinanza nel Mediterraneo, Anna Lodeserto, che modererà l’incontro e faciliterà l’avvio dello “Junior Debate”.
I proventi del libro saranno devoluti alla ricostruzione di una scuola per l’infanzia ad Afrin in Siria.
Maria Teresa D’Agostino