Per il vicesindaco di Caulonia, Ciavula “incita all’odio”. Dopo la censura arriva la criminalizzazione. Ma reagiremo!
In questi giorni Repubblica ha fatto a pezzi Salvini e Di Maio, continuamente, esercitando il legittimo diritto di cronaca e mettendo in evidenza le contraddizioni e la mancanza di coerenza. Ha addirittura tirato fuori atti giudiziari per affermare che Savona, il futuro ministro del governo Conte, truccava i bilanci di una importante società.
Repubblica è uno dei più importanti giornali italiani.
Se, in scala ridotta, Ciavula avesse adottato la stessa linea probabilmente gli amministratori di Caulonia avrebbero trovato il modo di farci arrestare.
Siamo causa di tutti i mali. Non sono in grado di amministrare un paese complesso come Caulonia e cercano un capro espiatorio: Ciavula.
Addirittura durante l’assemblea dei sindaci convocata ieri a Caulonia (e della quale Ciavula non è stata informata) il vice sindaco, nell’affrontare il tema della lettera di minacce pervenuta agli amministratori in seguito all’emissione delle bollette della Tari, ha testualmente affermato: “abbiamo convocato un consiglio comunale per le 10 e 30 di venerdì” e viene presentato “come un metodo per limitare la partecipazione democratica. Ecco, queste sono le notizie che fanno male, queste sono le notizie per cui si incita all’odio”.
Si può ascoltare la gravissima accusa al minuto 31 e 13 secondi del video de “Lente locale” pubblicato a questo link: http://www.lentelocale.it/home/caulonia-la-solidarieta-dellassemblea-dei-sindaci-della-locride-a-caterina-belcastro-foto-e-video-esclusivi/
L’articolo col quale, secondo l’allucinante affermazione del vicesindaco di Caulonia Domenico Campisi, avremmo incitato all’odio è questo:
Si tratta di un articolo nel quale affermiamo, e oggi ribadiamo, che convocare un consiglio comunale alle 10 e 30 di mattina limita la partecipazione democratica dei cittadini, perchè TUTTI i lavoratori vengono così esclusi dalla possibilità di assistere ai lavori. E, alla luce della censura perpetrata ai danni della stampa durante il consiglio comunale in cui è stato approvato il dissesto, questo sembra ben più di una coincidenza ma appare come un modus operandi razionalmente scelto.
Affermarlo significa incitare all’odio?
Secondo la Trecanni l’odio è un “Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui”.
Dire che un consiglio comunale convocato alle 10 e 30 limita la partecipazione significa desiderare il male o la rovina di qualcuno? O significa piuttosto rivendicare il diritto dei cittadini di potere assistere ai lavori del consiglio comunale senza limitazioni?
Ebbene, non possiamo esercitare il nostro diritto di critica, difeso dalla costituzione repubblicana e antifascista, perchè altrimenti incitiamo all’odio e veniamo criminalizzati e accostati ai delinquenti che hanno mandato una lettera minatoria agli amministratori.
Ci auguriamo che tali affermazioni verranno rettificate, ma di sicuro pretendiamo troppo da un gruppo di amministratori che ha dimostrato di non avere rispetto della democrazia.
Se c’è qualcuno che incita all’odio sono gli amministratori che usano Ciavula, una testata giornalistica, come un bersaglio per scaricare le proprie responsabilità in merito alla pessima gestione della cosa pubblica.
Stia tranquillo Domenico Campisi, non ci faremo fermare da questo sporco tentativo di criminalizzazione e continueremo, con più determinazione di prima il nostro lavoro di informazione.
Purtroppo in questa terra difficile bisogna lottare sempre per conquistare anche quello che dovrebbe essere scontato e per il quale è stato versato il sangue di chi ha combattuto contro il fascismo e il nazismo: la libertà di stampa.
E noi siamo abituati a lottare.
I cittadini di Caulonia hanno il diritto di sapere cosa fanno gli amministratori. E noi siamo e saremo qui per questo, nonostante le vostre censure e le vostre meschinità.