Sciopero della redazione di Ciavula per la libertà di stampa, contro la censura dell’amministrazione di Caulonia e in difesa della Costituzione
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. » L’articolo 21 è l’articolo della Costituzione italiana dedicato alla libertà di stampa.
Evidentemente l’amministrazione di Caulonia ha deciso di calpestarlo.
Oggi Caulonia è l’unico paese della Locride in cui si impedisce ai giornalisti di riprendere gli interventi del consiglio comunale, come avveniva durante il fascismo e come avviene nei regimi autoritari come Turchia ed Egitto. In tutta la Locride non è MAI accaduto che un sindaco si facesse scudo delle forze di polizia per impedire, da parte della stampa, le riprese video di un consiglio comunale convocato in seduta pubblica. Fino a pochi giorni fa, quando l’amministrazione del dissesto si è resa responsabile di una grave violazione alla democrazia e al diritto di cronaca.
Di cosa hanno paura? Avremmo registrato le prese di posizione dei consiglieri e li avremmo pubblicati, permettendo così a migliaia di nostri lettori di ascoltare gli interventi degli eletti dal popolo. Ma il popolo, evidentemente, non deve vedere, non deve conoscere, non deve sapere.
Gli amministratori si sono fatti scudo ad hoc contro Ciavula di un regolamento MAI applicato e superato da una prassi decennale che ha un solo nome, DEMOCRAZIA.
Già, DEMOCRAZIA, questa sconosciuta.
La carica antidemocratica di questa compagine amministrativa non può più essere nascosta agli occhi di nessuno.
Ma questa terra maltrattata ed offesa da chi si sente un imperatore solo perchè ha vinto un’elezione ha degli anticorpi che la difendono. E’ il tempo della resistenza. E’ il tempo di riportare la democrazia a Caulonia.
Per questo proclamiamo una giornata di sciopero. Per l’intera giornata di sabato 26 maggio 2018 Ciavula non pubblicherà nulla. Scegliamo la strada del silenzio perchè si senta l’urlo della democrazia violata.
La Redazione di Ciavula