Protesta Ponte Allaro, ennesima manifestazione fallimentare?

Protesta Ponte Allaro, ennesima manifestazione fallimentare?

Pasquale Aiello

Sul ponte Allaro, anzi sotto, è andato in onda, sabato scorso 14 Aprile, l’ennesimo giro di giostra, ossia ancora una manifestazione contro la lentezza dei lavori di ripristino del ponte stesso crollato a Novembre 2015 sulla statale 106. Un carosello fatto di istituzioni abuliche, sindaci stanchi e demotivati e pochi cittadini inermi che non riescono più a incazzarsi e farsi valere per come si dovrebbe. Chi pensava ad un approccio di protesta più incisiva visto il fallimento delle precedenti, si è dovuto ricredere. E’ stata solo un’altra passerella per gli obiettivi degli operatori televisivi e dei fotografi. Altro giro dunque, altro vincitore.

Che ci sia stato un vincente o quantomeno qualcuno che abbia tratto un pur minimo vantaggio da questa che ormai è diventata una telenovella è probabile, visto che il prossimo anno in Calabria si voterà per le regionali. Di sicuro, chi ha di nuovo perso è la popolazione dell’alto reggino che continua a subire disagi, per uno dei tanti problemi, la viabilità, per non parlare di sanità, lavoro, istruzione, che nessuno è capace o vuole risolvere. Stavolta, addirittura, non è stato accordato il permesso di snodare il corteo lungo l’arteria in questione, la 106 appunto, ma è stato dirottato su una stradina secondaria che porta al di sotto del ponte citato, così da non farsi proprio vedere. ‘Comu ‘ndi conzanu

Ci sarebbe stato bisogno di coinvolgere i cittadini, invitare i commercianti a chiudere i negozi e poi bloccare il traffico, avremmo dovuto essere centinaia o anche migliaia, magari sedersi tutti a terra e non muoversi fino a impegni precisi da parte dei responsabili, sia tecnici che politici. Ma tutto questo, ormai, è troppo ‘impegnativo’. Nella locride siamo ormai all’indolenza totale. Niente istituzioni, niente stato, niente politica, niente società civile. Zero assoluto. Svegliamoci! E’ giunta l’ora di scuotersi e uscire da questo dannoso letargo in cui da anni siamo crollati, o continueremo a fare gli interessi di coloro che hanno addormentato le coscienze e hanno ridotto questo lembo di terra a semplice appendice senza arte nè parte. Potremo conquistare qualche diritto solo quando insieme riusciremo a capire che l’emancipazione della comunità locridea può avvenire solo per opera della comunità stessa.
P.S. Prossimo giro, prossimo vincitore a Ardore sabato 21 Aprile.

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