Imbrattano Gioiosa con volgari svastiche: candidati sindaci, perchè non rispondete rilanciando i progetti d’accoglienza?
Con ogni probabilità, sarà stata una semplice ragazzata, giusto per ammazzare la noia del proprio grigiore quotidiano e magari sentirsi importanti (se così possiamo dire). E, in ogni caso, si tratta di un gesto stupido e volgare che in alcun modo può intimidire un’organizzazione sociale (quella di Recosol, l’ente gestore del Progetto SPRAR) e una comunità democratica (quella di Gioiosa Ionica) che hanno dimostrato con i fatti di saper praticare accoglienza e integrazione.
Tuttavìa, è indicativo e preoccupante al tempo stesso che qualcuno – in modo vigliaccamente clandestino, il giorno della Festa della Liberazione dalla vergogna fascista – abbia voluto tracciare una svastica (senza nemmeno risucire a completarla) proprio sul murales che impreziosisce l’immobile che ospita parte consistente dei servizi garantiti dallo SPRAR gioiosano. Un segno di violenza e di paura a marchiare un immobile pubblico che, recuperato e riqualificato con i fondi forniti dal progetto d’accoglienza, è diventato in qualche modo il simbolo di una Gioiosa altra, di una Gioiosa bella e gentile.
Qualcuno, evidentemente, continua a non comprendere la straordinaria bellezza dell’accoglienza praticata a Gioiosa Ionica negli ultimi anni: accoglienza che non è soltanto un atto moralmente e politicamente giusto, ma anche un’azione quotidiana tremendamente efficace a vantaggio dei migranti ospitati e della parte migliore della società gioiosana. Imbrattare Gioiosa con una svastica non è nemmeno autentico razzismo: è solo ignoranza mista a vuoto ideale, è solo miserabile rancore sociale che deve in qualche modo emergere in superficie.
Gioiosa Ionica si è assunta la sua parte di responsabilità, offrendo il proprio generoso contributo ad un impegno che è chiaramente di respiro nazionale. Pratichiamo e applichiamo la Costituzione repubblicana e antifascista: quella in cui il valore della persona umana viene prima di ogni altro interesse o di ogni altra speculazione. E nel farlo, si ottengono anche contributi economici assolutamente utili per supportare i lavoratori e l’economia del nostro paese.
L’accoglienza di questi anni è stata una scelta politica e culturale molto chiara da parte dell’Amministrazione del Sindaco Fuda, una scelta che sosteniamo con la determinazione più assoluta. Per questo, visto anche l’episodio grottescamente volgare della svastica sul murales, torniamo a formulare la domanda posta (insieme ad altre sei) qualche giorno fa ai candidati sindaci (la formuliamo in modo particolare agli sfidanti del sindaco uscente, i candidati Tito Greco e Domenico Loccisano): avete intenzione di proseguire con lo SPRAR e con le altre politiche d’accoglienza praticate a Gioiosa Ionica? siete pronti a garantire supporto e strumenti all’ente gestore del progetto? siete disponibili a difendere politicamente e culturalmente la scelta di accogliere e integrare migranti provenienti dai tanti sud del mondo?
Qualunque sia il punto di vista che i candidati legittimamente possono avere sul tema, riteniamo sia doveroso che i gioiosani tutti ne siano perfettamente a conoscenza.
P.S.: un apprezzamento sincero va dedicato al blog www.gioiosaionica5stelle.com che ha puntualmente offerto la sua solidarietà pubblica e chiesto ai contendenti delle prossime elezioni comunali di fare un foto collettiva e unitaria dinanzi al murales imbrattato.