Precisazioni del gruppo di minoranza di Camini in merito all’attacco alla Lanzetta
Riceviamo e pubblichiamo
«Il sottoscritto per evitare eventuali errate interpretazioni che potrebbero innescare sterili polemiche chiarisce innanzi tutto di riconoscere in pieno ciò che stabilisce la Costituzione repubblicana all’art. 27 comma 2 e cioè che un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, vale a dire, sino all’esito del terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione e si riconosce inoltre nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che all’art. 6 comma 2 statuisce che “ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata”. Pertanto un individuo in attesa di una sentenza definitiva non è certamente colpevole ma se ricopre ruoli istituzionali ed è un esponente di spicco di una qualsiasi voglia forza politica, dovrebbe però avere il buon senso e la moralità di astenersi da ogni esercizio di potere politico o candidatura a competizioni elettorali fino a quando la sua posizione giudiziaria non è stata definitivamente chiarita e la sua innocenza accertata. E’ il caso di Maria Carmela Lanzetta, ex Sindaco di Monasterace dal 2006 al 2013 ed ex Ministro degli Affari Regionali dal 2014 al 2015, assurta alle cronache nazionali per i vari atti intimidatori subiti durante il suo mandato di primo cittadino che di recente è stata candidata al Senato della Repubblica nelle liste del Partito Democratico in Calabria.
Da qualche tempo l’aspirante senatrice democratica dopo lunghi periodi di assenza sui problemi della locride rilascia continuamente comunicati stampa per avere visibilità mediatica cercando di ottenere simpatie e approvazioni dagli elettori. La notizia della sua candidatura ha però stupito il sottoscritto e anche buona parte dei cittadini di Camini poiché Maria Carmela Lanzetta è indagata dalla Procura della Repubblica di Locri nel procedimento penale n. 1347/17 Mod. 21 relativo al depuratore consortile in contrada “Ellera” di Camini mai entrato in funzione e oggi in stato di totale abbandono e degrado. Nelle indagini oltre all’ex Ministro sono coinvolti a vario titolo ventuno tra politici, dirigenti, tecnici, progettisti e azienda appaltatrice dell’opera costata circa tre milioni di Euro e che oggi è a tutti gli effetti, una “cattedrale nel deserto”. Infatti, il sito è coperto da erbacce e vi sono solo i muri essendo assenti tutte le apparecchiature e gli infissi ma soprattutto non vi è mai stato alcun collegamento con le reti fognanti dei centri urbani di Camini, Monasterace o Stilo e mai ha funzionato e i liquami invadono le spiagge e il mare. Si tratta di uno scandalo assolutamente vergognoso che offende la pubblica opinione e che ha danneggiato la salute dei cittadini, il territorio e l’ambiente ma soprattutto le casse dello Stato sostentate dal denaro di chi paga le imposte e le tasse ovvero da milioni di persone oneste che ottemperano ai loro doveri tributari. Essere indagati non vuol dire essere colpevoli, ci mancherebbe altro, ma il Partito Democratico avrebbe dovuto valutare la posizione della Lanzetta ed evitare di candidarla visto le indagini sul depuratore consortile sono ancora in corso e, inoltre, come Ministro degli Affari Regionali, non sembra sia stata produttiva e non si ricordano iniziative importanti tali da promuovere il progresso della locride.
Il Partito Comunista al contrario del Partito Democratico e di altre forze politiche ha candidato pensionati, lavoratori, studenti, disoccupati e precari ovvero gente comune lontana da logiche di potere e che lotta ogni giorno per vivere con tanti sacrifici ma soprattutto che vive per la politica, non vive di politica, meglio ancora: rivoluzionari di professione, non politici di professione! Spero che Maria Carmela Lanzetta ora candidata al Senato della Repubblica spiegherà ai cittadini la vergognosa vicenda del depuratore consortile di Ellera di Camini e soprattutto ciò che ha fatto di concreto per il nostro martoriato territorio della locride quando è stata Ministro.
Gruppo di minoranza Camini