Scioglimento consiglio comunale Gioiosa Marina: l’intervento di Sisì Napoli

Scioglimento consiglio comunale Gioiosa Marina: l’intervento di Sisì Napoli

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“Che il nome di Mosè venga cancellato da tutti i libri, da tutte le tavole, da ogni obelisco e da ogni colonna . . . .”

Con queste parole il vecchio faraone introduce la condanna di Mosè nel film I Dieci Comandamenti e, se non sbaglio -ma non mi pare di sbagliare- alla stessa stregua pensano di dovere agire i funzionari prefettizi incaricati di reggere il Comune di Marina di Gioiosa Jonica commissariato dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministro degli Interni per condizionamento mafioso.

Che la damnatio memoriae abbia inizio dunque!

Un drappo rosso appeso alla finestra dell’ufficio del Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica. Il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Non deve avere creduto ai suoi occhi il solerte funzionario della prefettura di Reggio Calabria.

Immediato il decreto per la rimozione di uno dei simboli più classici della storia politica di questo Paese. Magari lo aveva sventolato in gioventù anche l’attuale Ministro degli Interni, il Sen. Minniti. Ma dopo tanti anni di negazione della propria storia, oggi sicuramente quel simbolo non è più attuale per SE il Ministro.

Figuriamoci per un dipendente della Prefettura.

Una bandiera rossa, simbolo della lotta per i diritti del Lavoro. Guai. Via, subito.

Sisì Napoli – ex Assessore Urbanistica Comune di Marina di Gioiosa Jonica

Ora si da il caso che accanto al drappo rosso il sedizioso ex Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica ne aveva apposto un altro con la foto di Giorgio Ambrosoli. Un vero servitore dello Stato. Bisognerà trovare qualcuno che spieghi al solerte funzionario chi era Giorgio Ambrosoli. Altrimenti rischiamo che lo scambierà per un pericoloso bolscevico e farà immediatamente rimuovere la sua immagine.

Saranno questi impiegati della prefettura di Reggio Calabria a reggere le sorti della Amministrazione della cosa pubblica per i prossimi 18 mesi  a Marina di Gioiosa Ionica.

Sono giunti a sostituire la legittima Amministrazione guidata da Domenico Vestito dopo regolari elezioni.

Le elezioni

La lista Libertà è Partecipazione nasce in piazza, in maniera trasparente. Dopo decine di incontri, tutti pubblici, viene scritto il programma e scelti le Donne e gli Uomini che saranno in lista. E viene scelto il nome del candidato Sindaco. Cose mai viste prima. Un modello di trasparenza assoluta. C’è chi ricorda tempi quando personalità importanti venivano a Marina di Gioiosa e, in riunioni semiclandestine, si sceglievano Assessori e Sindaco. Le riunioni invece in questa circostanza si fanno in Parrocchia prima, poi ci si trasferisce in un garage offerto in uso da una specchiata è stimata Famiglia di concittadini.

A Novembre del 2013 vota meno del 60% degli aventi diritto. Per la prima volta nella storia elettorale di Marina di Gioiosa. Dovrebbe, questo dato, stimolare un briciolo di attenzione alla prefettura di Reggio Calabria, ma nessuno pare avvedersi di questa anomalia. Gli investigatori registrano i presenti ai comizi come se ai comizi la gente per andarci deve ricevere la partecipazione nominativa. Stabiliscono che il locale dove si riuniva Libertà è Partecipazione era di proprietà di un personaggio equivoco.

Appena in carica, dopo due anni di gestione commissariale, i dati che si trovano davanti i nuovi amministratori farebbero tremare i polsi a chiunque.

La riscossione dei tributi è ferma al 5% per i rifiuti ed al 18% per il servizio idrico. Questo dato dovrebbe essere sufficiente a mettere in mora i tre impiegati della prefettura che avevano gestito dal 2011 al 2013.

Dal 2013 ad oggi quelle percentuali sono cresciute e sono oggi intorno al 50%, grazie alla ferma azione di contrasto dell’evasione tributaria ed agli importanti interventi di efficientamento del servizio messi in piedi dalla Amministrazione. Ma il dato non risalta.

Passiamo ad altro.

Un appalto per nove anni, ad un costo di 250.000 € all’anno per la gestione e la manutenzione ordinaria della pubblica illuminazione. Gli organi illuminanti sono 3.000. A Gioiosa Ionica, il comune vicino, il servizio è internalizzato. Stesso numero di organi illuminanti, costo annuo 100.000€. Con una semplicissima operazione matematica si ottiene la cifra di 1.350.000 € di scarto, in nove anni, tra i due Comuni. A danno della collettività di Marina di Gioiosa Ionica. Nonostante innumerevoli tentativi per annullare questo contratto capestro, si è costretti a sottostare.Tutto tranquillo.

Passiamo ad altro

I lidi sono una attività che fa gola alle cosche. Per questa ragione i solerti impiegati della prefettura, che gestiscono il Comune dal 2011 al 2013, danno mandato ai tecnici che devono redigere il Piano Spiaggia, di aggiungerne altri quattro. Saturando definitivamente tutto l’arenile, con buona pace della maggioranza dei cittadini che pensa che la spiaggia debba essere riservata anche ad attività economico commerciali ma non solo e non esclusivamente. La giunta Vestito pone riparo a questo scempio revocando i nuovi insediamenti e portando il Piano Spiaggia alla approvazione. Altro che ritardo nella notifica di un provvedimento interdittivo, (tutto da verificare).

Tutto tace. Passiamo ad altro.

L’appalto per la raccolta dei rifiuti, fatto dai commissari prefettizi, appare spaventosamente oneroso, il costo per i cittadini verrebbe duplicato, senza alcuna garanzia di una maggiore efficienza ed efficacia del servizio. L’azienda che se lo aggiudica risulterà successivamente gravata da problemi di inquinamento mafioso. Si riesce a revocare quell’appalto  e ad evitare un danno gravissimo. Nonostante le pressioni per convincerci a non procedere alla revoca.

Tutto tace. Passiamo ad altro.

Sugli abusi verrebbe da ridere. Trent’anni, tre condoni edilizi ed i fascicoli di condono edilizio presentate dai cittadini a fare polvere, con danno per l’ente e per i cittadini che aspettano, alcuni per trent’anni, di sapere se il proprio abuso può essere condonato. Anche con le gestioni commissariali, tutto fermo.

Non con l’amministrazione Vestito. Le pratiche, ripeto, accumulate in trent’anni, vengono tutte rispolverate ed istruite. Con un ufficio urbanistica demolito a causa di un dolorosissimo dramma umano. Solo successivamente rimesso faticosamente in piedi con l’assunzione di una giovane professionista che in luogo delle 12 ore settimanali, come da contratto, ne fa quasi 12 al giorno, nonostante importanti problemi di salute. Per la mole di lavoro disbrigata nel tempo in cui ha prestato servizio, meriterebbe una medaglia, se vivessimo in uno stato democratico e civile. Ma così, ovviamente, non è!

Anche le pratiche su cui pende ordinanza di demolizione vengono istruite perché ereditate ferme ed impolverate. E con la professionista di cui sopra, istruite e portate avanti. Nelle 12 ore settimanali come da contratto e nelle ore notturne rubate alla famiglia ed alla salute.

Non conta. Passiamo ad altro.

Il Palazzo Municipale di Marina di Gioiosa Ionica

Il personale Amministrativo in carico all’ente, presta servizio da decenni. Anche durante le due gestioni commissariali precedenti a questa sindacatura. Non se ne erano accorti in questa iper efficiente prefettura? Prefettura che ci mette un anno e mezzo a rispondere alla richiesta di nulla osta antimafia per la concessione del campo sportivo.

Questa amara vicenda meriterebbe un capitolo a se. Per dimostrare la stupidità di una presunta lotta alla ndrangheta. La lotta alla criminalità organizzata ed al malaffare si fa facendo ogni giorno il proprio dovere. Parole di Don Pino Puglisi, Prete scomodo assassinato dalla mafia.

Ma devono avercela con lo sport, col calcio e con la passione che alcuni coltivano verso questa disciplina sportiva. L’Assessore Lupis non lo sapeva e continuava imperterrito a preferire una partita di calcio a qualche noiosa riunione. Ciccio Lupis si iscrive a pieno titolo, nell’elenco delle persone per bene di Marina di Gioiosa Ionica. Elenco non piccolo. In questi tre anni di servizio ha regalato al comune preziosi progetti e tutta la sua abnegazione, svolgendo il proprio mandato con dedizione assoluta, rimettendoci in prima persona e di tasca propria.

So di un Sindaco che per evitare di fare pagare le carte di identità ai suoi concittadini, ha pagato 200 € di tasca propria per l’acquisto, in prefettura, delle carte. Oggi sta subendo la visita di plotoni di finanzieri al comando di un alto ufficiale che svolgono indagini per scoprire quali turpi interessi si nascondono dietro questa grave vicenda.

Se tutto ciò non fosse vero, sembrerebbe la commedia dei pretesti.

Qualcuno, non ricordo chi, ha detto che forse abbiamo pestato i calli a qualche “lei non sa chi sono io, ho amicizie potenti…” ed a costui è stato fatto il favore di levarci di torno.

Io non ci credo. I servitori dello stato impegnati in questa vicenda hanno agito tutti, dal funzionario prefettizio fino al Presidente della Repubblica, come impone la Costituzione della Repubblica, con lealtà ed onore. Se mi sbagliassi sarebbe gravissimo. Sarebbe una notte buia, non solo per Marina di Gioiosa Ionica, ma per la Repubblica e per il futuro delle nostra genti.

Sarebbe un tradimento della Costituzione, il reato più grave in Democrazia.

Isidoro Napoli

Con Lealtà ed Onore, ex Assessore all’ Urbanistica ed alla Unione dei Comuni della Valle del Torbido

Comune di Marina di Gioiosa Ionica

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