Editoriale: Un precedente pericoloso per la democrazia cauloniese
Non siamo alle solite. E’ peggio del solito.
La polemica politica a Caulonia è sempre stata esagerata e, a dire il vero, frequentemente priva di contenuti ma zeppa di rancori personali. Il confronto politico su temi di rilevanza collettiva è quasi sempre stato una chimera e lo scontro inevitabilmente polarizzato tra fazioni che rifiutano di comunicare e che si delegittimano a vicenda.
Le ultime comunali hanno messo in evidenza un paese elettoralmente diviso in due. Stavolta non c’è un’amministrazione forte (dal punto di vista del consenso elettorale) ed un’opposizione marginale. La vittoria è stata aggiudicata per pochi voti. La maggioranza ha il diritto/dovere di amministrare e l’opposizione di fare sentire la propria voce, che non è affatto irrilevante perchè è la voce di quasi metà degli elettori cauloniesi.
A mia memoria gli spazi comunali sono sempre stati utilizzati per iniziative politiche e sono sempre stati concessi alle forze che ne hanno fatto richiesta. D’altronde l’unico proprietario dei beni pubblici è la collettività, che dovrebbe poterne usufruire.
Stavolta invece è avvenuto il contrario. L’Officina delle Idee ha avanzato ben due volte al comune di Caulonia formale richiesta di utilizzo del Teatro Vecchio “Di Mauro”. A nessuna di queste comunicazioni è seguita un’autorizzazione o una spiegazione che giustificava l’impossibilità della concessione.
Si tratta di un arrogante tentativo di impedire che chi rappresenta metà del paese possa esprimere la propria opinione incontrando i cittadini.
L’iniziativa si è tenuta lo stesso, in altri locali individuati in extremis, ma questo non cancella lo sfregio alla democrazia che è stato perpetrato da una casta che evidentemente percepisce l’investitura popolare come il diritto di spadroneggiare sul paese.
Ancora oggi non è arrivata nessuna spiegazione che giustifichi quanto accaduto. L’amministrazione comunale non lesina comunicati stampa sull’importante giornata contro la violenza sulle donne, ma sul boicottaggio dell’opposizione nemmeno un cenno.
E questo silenzio in realtà è ancora peggiore del tentativo di impedire un’assemblea democratica.
Questo evento segna senza dubbio un precedente pericoloso nella storia recente della politica cauloniese ma allo stesso tempo dimostra che la casta è rinchiusa nel palazzo comunale e teme gli avversari ed il confronto.
Raramente un’amministrazione è riuscita a mettere a segno così tanti autogol in così poco tempo. E sorprende che questo accada visto che all’interno di questa giunta ci sono persone di certo non nuove alla politica ma con alle spalle carriere lunghe ed autorevoli.
Evidentemente regna la confusione o forse questa è solamente la dimostrazione che i patti elettorali basati sul desiderio di vittoria e non sulla Politica producono mostruosità.