Volti commossi, passi svelti, sguardi attenti e a tratti smarriti di fronte al fervore di una Gioiosa già calda alle prime luci del mattino, i cui profumi e odori, anch’essi caldi e avvolgenti, si respirano per le vie.
Gente agitata, allegra, nostalgica, malinconica: questi i sentimenti che oggi Gioiosa respira davanti al suo Santo, questo umile e grandioso esempio di carità che, da anni, rappresenta una cittadina fiera di portarne il nome. Perché San Rocco è il Santo di tutti, di grandi e piccoli, dei gioiosani e dei forestieri, di quanti credono ma anche di quelli che ripongono in altro la propria fiducia.
San Rocco lo si percepisce oggi come non mai; lo riconosci per le strade, tra i pellegrini, in quella vita che ogni altro giorno per Gioiosa è quotidianità, normalità, routine, e che oggi diventa qualcosa di nuovo e unico da rinnovare l’ultima domenica di agosto. E proprio davanti alla statua di questo Santo che, ognuno a suo modo, inevitabilmente si interroga, chiede e cerca risposte, in un legame trascendente e mistico che prescinde da qualsiasi altro bisogno.
L’uscita del Santo di stamattina
Oggi è la Gioiosa di San Rocco, quella cittadina che deve chiedersi chi è Dio e chi siamo noi davanti a Lui – sostiene padre Giuseppe Campisano durante la celebrazione eucaristica delle 8:30 con la quale si aprono ufficialmente i festeggiamenti.
In questa atmosfera, la cittadina si prepara ad affrontare una giornata ricca di eventi, che hanno avuto inizio con la processione per le vie della città. Ad essi seguirà la Santa Messa solenne alla Chiesa Matrice e, subito dopo, la statua del Santo proseguirà fino alle 13.30, dove sosterà fino alle 16.00 nella chiesa del Rosario per poi riprendere il percorso.
Ciavula, così, respira la stessa aria appena annunciata, augura a tutta Gioiosa buona festa e si unisce a quel coro forte e deciso che, ad un’unica voce, grida ed esulta “Evviva San Rocco!”.
La folla in attesa dell’uscita del Santo di stamattina
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