37 condanne per le Cosche di Siderno e Gioiosa
Fonte: Gazzetta del Sud
Condanne per oltre cinque secoli di carcere per 37 imputati del maxi processo denominato “Acero-Krupy”. Lo ha deciso il gup di Reggio Calabria Filippo Aragona, che al termine della camera di consiglio ha assolto con formula piena un solo imputato.
Regge l’impianto accusatorio della Procura distrettuale antimafia reggina che contesta agli imputati, a vario titolo, numerosi reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso, all’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, dall’intestazione fittizia di beni alla ricettazione ed altro. Le pene vanno da un minimo di 3 anni e 4 mesi, per contestazioni minori, ad un massimo di 20 anni
Accolte in pratica le richieste di condanna formulate dal sostituto procuratore Antonio De Bernardo, della Dda reggina, al termine della requisitoria nel corso della quale sono stati ricostruiti gli esiti della maxi indagine coordinata dalla Procura nazionale antimafia e si è sviluppata attraverso un’articolata attività di intelligence che, oltre al rapporto sinergico di più direzioni distrettuali antimafia, ha registrato la collaborazione con l’Autorità giudiziaria olandese.
Per quanto riguarda il reato di associazione mafiosa, gli imputati interessati, secondo l’ipotesi della Procura reggina, alcuni avrebbero fatto parte di un’articolazione denominata “Commisso” di Siderno, operante nel territorio del comune jonico, nonché oltre i confini nazionali, specificatamente in Canada.
Altri imputati, invece, avrebbero fatto parte della locale di Marina di Gioiosa Ionica “e locali collegati”.
Altre contestazioni mosse riguardano il reato di associazione dedita al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, kobret, hashish, marijuana, con fonti di approvvigionamento che sarebbero individuate in Marocco, Santo Domingo e Olanda.
La droga sarebbe giunta in Italia occultata in container trasportati in vettori navali, pescherecci, veicoli. In una circostanza vi sarebbe stato un trasporto e cessione di 300 kg di marijuana ad un gruppo di siciliani. Le accuse della Dda erano quelle di associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti e detenzione abusiva di armi. L’operazione aveva coinvolto 49 persone destinatarie di un provvedimento di fermo, nell’ambito di una maxi operazione anticrimine scattata ieri poco prima dell’alba tra il Lazio e la Locride. A coordinare il blitz erano state la Procura nazionale antimafia e le Procure antimafia di Roma e Reggio.
Di Rocco Muscari