Spanò: Interrogazione al Sindaco di Monasterace “Lo sport si paga?”
Riceviamo e pubblichiamo:
Al Sindaco
Comune di Monasterace
e.p.c :
ai consiglieri comunali-sede
*Al Sigor Prefetto
di Reggio Calabri
Da una recente notizia di stampa,apprendo che nell’ultimo incontro con l’Usd di Monasterace il sindaco a nome dell’amministrazione Comunale, per l’utilizzo del campo sportivo “Bosco-Lombardo” per il prossimo campionato di calcio , avrebbe prospettato il pagamento di un canone mensile o annuale da definirsi.
Nella speranza che si sia trattato solo di un colpo di solepasseggero,le faccio presente quanto segue:
La società calcistica di Monasterace ha carattere dilettantistico e non professionistico ed è una associazione non a fine di lucro. Ossia promuove la cultura del calcio e dello stare insieme con grandi sacrifici senza alcun lucro,cosa di grande rilievo morale e sociale di questi tempi,dove il profitto o il guadagno è di regola. L’Usd offre l’opportunità di fare sport e di giocare a calcio a chiunque tra i giovani e giovanissimi vogliono farlo; e a dire il vero lo fanno con passione abnegazione e grande professionalità,per passione egregio sindaco e non per lucro.
La decisione di far pagare un canone alla squadra,penalizzerebbe non solo l’Usd, ma le centinaia di giovani e giovanissimi che a vario titolo frequentano la struttura sportiva.
Le faccio notare che,nella recente inaugurazione, lei ha parlato del ruolo sociale del calcio ed il Dott. Lombardo ha sottolineato una qualità intrinseca del calcio che oltre allo stare insieme e competere,inculca il rispetto di regole ai giocatori e li prepara al rispetto delle regole nella società.
Sottolineo dunque che il rispetto delle regole, è cosa essenziale per la vita democratica e
sociale di una comunità.
Se questo è lo scopo precipuo del fare sport,non le pare sindaco che l’idea di far pagare un canone a chi fa sport sia almeno (me lo consenta) fuori luogo e contraddice quanto affermato pubblicamente?
Sindaco sarebbe una scelta sbagliata, molto grave che penalizzerebbe l’intero sport di Monasterace di cui il calcio è motore trainante. Cosi lei poi dovrebbe pure far pagareanche la palestra una volta terminata, a chi ne richiederebbe l’uso e così via.
Lei se insiste su questa strada mortifica lo sport calcistico di Monasterace e con esso tutti gli appassionati.
Le ricordo sindaco che in moltissimi altri paesi come il nostro le strutture sportive e soprattutto calcistiche sono date in forma gratuita,proprio per permettere a tutti di fare sport, come educazione civica e anche per una migliore qualità della vita della nostra gioventù.
Le ricordo ancora, che solo le società di calcioprofessionistiche essendo a fine di lucro, pagano un canone annuo,ma addirittura le stesse ricevono finanziamenti comunali,cosa che a Monasterace da anni non avviene,neanche per l’iscrizione della squadra al torneo dilettantistico annuale di categoria.
Per l’appunto siccome l’Usd deve per il prossimo campionato di I categoria iscrivere la società entro il mese di luglio con grave peso economico a cui partecipano in tanti a sostenerne il costo,appare una beffa la paventata proposta di canone da lei avanzata.
Lo sport non deve essere trasformato in un problema di costi per chi voglia praticarlo,anzi deve essere sostenuto come una delle chiavi importanti per sostenere e arricchire la socialità soprattutto in una comunità come quella di Monasterace che ne ha tanto bisogno. Inoltre addirittura far pagare ,sarebbe oltre modo ,in contraddizione con lo spirito del finanziamento (piano azione giovani per la legalità) concesso dallo Stato che ha portato al recente restyling. Alla faccia della legalità!
Se la proposta dovesse essere formalizzata, metterebbe in serio pericolo la iscrizione della squadra al torneo di I categoria….
La proposta (e non poteva essere diversamente) non è piaciuta ai dirigenti della squadra di calcio che ne hanno evidenziato i motivi :hanno perfettamente ragione!
Loro, sindaco, lo fanno per passione, lei segua l’esempio per lapolitica, e come sindaco, in un comune dissestato non dovrebbe sempre rispondere che non ci sono i soldi e che bisogna affrontare dei sacrifici. Ne faccia anche lei qualcuno e rinunci come faceva il suo predecessore, all’indennità mensile, o almeno la usi per finanziare il sociale, sarebbe un gesto di notevole valore etico. Chiuderebbe così in bellezza una stagione amministrativa grigia e fallimentare, di cui lei come sindaco porta tutta la responsabilità, non all’altezza delle attese e delle aspettative che erano state suscitate nel paese.
Inoltre non credo che la proposta di far pagare un canone sia una decisione collegiale della giunta o della maggioranza,per questo l’appello è rivolto anche ai consiglieri e assessori affinché questa decisione venga revocata.
Pertanto, per quanto in premessa invito formalmente il sindaco a rivedere la sua posizione e concedere gratuitamente la struttura sportiva, (o stabilirne un cifra minima simbolica-cento euro l’anno ad esempio) individuando nel contempo soluzioni alternative per far fronte ai costi di gestione della struttura.
Inoltre c’è ancora da risolvere il problema della omologazione della struttura sportiva,cosa che andava fatta prima e con grave ritardo si affronta ora solo dopo diverse sollecitazioni pervenute da più parti. Anche qui tanta superficialità e presopochismo hanno prodotto un ritardo che potrebbe inficiare l’inizio regolare del campionato per la squadra di calcio che sarebbe costretta a giocare fuori sede con ulteriori aggravio di costi. E mi fermo qui!
Infine, visto l’alto valore sociale della decisione, invito il Presidente a convocare una seduta del consiglio comunale in sessione straordinaria aperta, sul tema, in modo che gli sportivi e la cittadinanza possano partecipare e insieme a lorodecidere. Questa. sindaco sarebbe veramente una decisione condivisa e partecipata:è assumerebbe un alto valore democratico.
Il Consigliere Comunale
Antonio Palmiro Spanò