Alitalia, tra gli acquirenti spunta la calabrese iGreco (tra olio e sanità)
Esplora il significato del termine: Una delle manifestazioni di interesse arriva da un gruppo calabrese attivo nell’agroalimentare, fornitore di Mc Donald’s, tempo fa interessato a rilevare lo scalo aeroportuale di Crotone. Il titolare Saverio Greco: «Non fatela a pezzi, datela a noi»
di Fabio Savelli
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C’è un’azienda calabrese, produttrice di vino e olio, tra i possibili acquirenti di Alitalia. La vuole tutta. Non a pezzi. Si chiama iGreco, in questi ultimi anni è cresciuta tantissimo tanto da superare, considerando anche il fatturato delle tre cliniche sanitarie di proprietà, i 400 milioni di euro di ricavi. Il titolare (e amministratore unico) è Saverio Greco, uno dei sette fratelli di una famiglia molto unita. Sette figli tutti laureati, due dei quali vivono all’estero (uno in Germania, un’altra è professore ordinaria all’università di Trondheim in Norvegia).
Saverio, raggiunto al telefono, ci crede. Perché Alitalia è stata «soltanto amministrata male». Va ristrutturata come «stiamo facendo con la Novelli (un gruppo alimentare umbro finito in amministrazione straordinaria, ndr.), che abbiamo acquisito» dal curatore fallimentare. «Il mercato aereo è in forte crescita e noi riusciremmo a fare utili», dice convinto. La iGreco è il primo gruppo della Calabria per numero di posti letto. Il quartier generale è a Cariati, provincia di Cosenza, dove il papà Tommaso nel 1963 costruiva il primo frantoio. Terreni ovunque. A Scala Coeli, Cirò, Cirò Marina, Crotone, Strongoli, Carfizzi e Spezzano della Sila. E una data che Saverio e suoi fratelli hanno impresso nella mente: 27 settembre 2001.
Quando il papà Tommaso — raccontano le cronache dei giornali — muore a colpi di lupa sulla Sila. Viene freddato all’interno del suo fuoristrada Mitsubishi all’incrocio per Silvana Mansio sulla superstrada Crotone-Paola. A distanza di 16 anni gli inquirenti non hanno trovato alcun colpevole, ma la matrice mafiosa sembra essere chiara. Un anno fa, in una concitata conferenza stampa, Saverio ha ricordato suo papà come vittima dei clan. E ora non vorrebbe esserlo della politica calabrese, che — dice — gli avrebbe impedito di aggiudicarsi lo scalo aeroportuale di Crotone per il quale iGreco aveva presentato una proposta di valorizzazione. Gara che invece ha premiato la stessa società che controlla l’aeroporto di Lamezia Terme.
Non sfuggono però i rapporti della famiglia con la politica locale. La vicinanza con il governatore Pd della regione Calabria, il cosentino Mario Oliverio, sostenuto anche in campagna elettorale. E con il sottosegretario Antonio Gentile, vuole il caso proprio al ministero dello Sviluppo, che formalmente deciderà ad ottobre a chi assegnare Alitalia dopo la valutazione dei tre Commissari straordinari Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari. iGreco è anche tra le pretendenti per riqualificare la centrale termoelettrica dell’Enel a Rossano Calabro. L’idea è di realizzare un villaggio turistico. Magari portandoci passeggeri Alitalia.Una delle manifestazioni di interesse arriva da un gruppo calabrese attivo nell’agroalimentare, fornitore di Mc Donald’s, tempo fa interessato a rilevare lo scalo aeroportuale di Crotone. Il titolare Saverio Greco: «Non fatela a pezzi, datela a noi»
di Fabio Savelli
C’è un’azienda calabrese, produttrice di vino e olio, tra i possibili acquirenti di Alitalia. La vuole tutta. Non a pezzi. Si chiama iGreco, in questi ultimi anni è cresciuta tantissimo tanto da superare, considerando anche il fatturato delle tre cliniche sanitarie di proprietà, i 400 milioni di euro di ricavi. Il titolare (e amministratore unico) è Saverio Greco, uno dei sette fratelli di una famiglia molto unita. Sette figli tutti laureati, due dei quali vivono all’estero (uno in Germania, un’altra è professore ordinaria all’università di Trondheim in Norvegia).
Saverio, raggiunto al telefono, ci crede. Perché Alitalia è stata «soltanto amministrata male». Va ristrutturata come «stiamo facendo con la Novelli (un gruppo alimentare umbro finito in amministrazione straordinaria, ndr.), che abbiamo acquisito» dal curatore fallimentare. «Il mercato aereo è in forte crescita e noi riusciremmo a fare utili», dice convinto. La iGreco è il primo gruppo della Calabria per numero di posti letto. Il quartier generale è a Cariati, provincia di Cosenza, dove il papà Tommaso nel 1963 costruiva il primo frantoio. Terreni ovunque. A Scala Coeli, Cirò, Cirò Marina, Crotone, Strongoli, Carfizzi e Spezzano della Sila. E una data che Saverio e suoi fratelli hanno impresso nella mente: 27 settembre 2001.
Quando il papà Tommaso — raccontano le cronache dei giornali — muore a colpi di lupa sulla Sila. Viene freddato all’interno del suo fuoristrada Mitsubishi all’incrocio per Silvana Mansio sulla superstrada Crotone-Paola. A distanza di 16 anni gli inquirenti non hanno trovato alcun colpevole, ma la matrice mafiosa sembra essere chiara. Un anno fa, in una concitata conferenza stampa, Saverio ha ricordato suo papà come vittima dei clan. E ora non vorrebbe esserlo della politica calabrese, che — dice — gli avrebbe impedito di aggiudicarsi lo scalo aeroportuale di Crotone per il quale iGreco aveva presentato una proposta di valorizzazione. Gara che invece ha premiato la stessa società che controlla l’aeroporto di Lamezia Terme.
Non sfuggono però i rapporti della famiglia con la politica locale. La vicinanza con il governatore Pd della regione Calabria, il cosentino Mario Oliverio, sostenuto anche in campagna elettorale. E con il sottosegretario Antonio Gentile, vuole il caso proprio al ministero dello Sviluppo, che formalmente deciderà ad ottobre a chi assegnare Alitalia dopo la valutazione dei tre Commissari straordinari Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari. iGreco è anche tra le pretendenti per riqualificare la centrale termoelettrica dell’Enel a Rossano Calabro. L’idea è di realizzare un villaggio turistico. Magari portandoci passeggeri Alitalia.