Amaru Lucano!

Amaru Lucano!

Fonte: http://www.larivieraonline.com/amaru-lucano

Fin quando Riace ha prodotto ospitalità diffusa e feste della ginestra l’amaro è stato il retrogusto rimasto in bocca a Mimmo “il curdo” per avere salvato un paese dallo spopolamento mentre andava alla deriva il suo privato.
L’amaro è diventato amarezza quando Riace si è sprovincializzato per divenire un simbolo e ha varcato i confini locali prima e nazionali poi con l’indagine della BBC che lo incorona terzo sindaco più amato al mondo e la scoperta di Wim Wenders tanto da rendere “Il Volo” un decollo per il paese ma, ahimè, anche di Lucano.
I mass media innescano un doppio effetto, Riace prende quota e Lucano diventa il piccione su cui si concentra la mira delle fattucchiere di tutte le stagioni. Come usa, le megere preparano infusi a pagamento per gli innamorati non corrisposti ma anche pozioni contro e per il malocchio.
Fintanto che le megere sono state locali le pozioni si sono rivelate inefficaci anche perché il soggetto è piuttosto coriaceo, essendo cresciuto esposto alle intemperie come lo sparzio (spalasu). Le maldicenze non attecchiscono ed egli prosegue il suo percorso di “curdo” che si limita alle schermaglie imbastite anche sui Santi Medici, in fondo sono innocue prove tecniche di delegittimazione. I guai veri cominciano col terremoto innescato dalla rivista Fortune! Dopo un momento d’incredulità e sgomento le megere hanno realizzato: Mimmo il curdo deve diventare “amaru Lucano!”, degno solo di commiserazione. Non si può sopportare che nella classifica stilata da Fortune si sia piazzato, unico italiano, surclassando persino Madre Teresa (che italiana non era).  Adesso ci si mette pure la RAI con Beppe Fiorello, ha passato il segno!
E allora giù con: Lucano il falsario, emette moneta come fosse il re di uno stato sovrano su cui immortala persino il Che Guevara, il Ministero lo diffida, il successo gli ha dato alla testa! Lucano il corrotto, progetta come usare uno stanziamento contro il dissesto per fini personali. Si sa che è stato un discreto calciatore e allora vuole costruire un campo di calcio dove ritirarsi in vecchiaia. Il buen retiro di un istrione imbroglione con tanto di prove registrate in viva voce. Lucano il traffichino, organi di governo che non si sono accorti di quello che succedeva, era sotto gli occhi e le orecchie di tutti, a Mineo e a Isola Capo Rizzuto, con tanta misericordia, hanno scoperto spulciando le carte e con sopralluoghi in paese che il curdo spadroneggia nei progetti SPRAR con taglio decisionista benefica il cerchio magico in spregio a Sua Maestà Burocrazia. Lucano il populista, non si può sopportare che s’inventi pure che l’acqua è pubblica, nonostante un referendum l’abbia sancito, e la vuole distribuire gratuitamente. Ha passato il segno! Proprio ora che la Regione sta tirando su una struttura per amministrarla in toto. È ora che la smetta, chiudiamogli i rubinetti. Amen.
Intanto gli togliamo la sede operativa della pretenziosa Città Futura: Palazzo Pinnarò diventa pericolante. Dopo gli toglieremo anche Palazzo di Città, assediato dall’esterno ma con cavallo di Troia in allestimento dall’interno. Parola di Maga Magò. E voilà Amaru Lucano!

Autore:
Arturo Rocca
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