‘Ndrangheta tentati omicidi ed estorsioni a Lamezia, chiuse le indagini

‘Ndrangheta tentati omicidi ed estorsioni a Lamezia, chiuse le indagini

Fonte: http://www.zoom24.it/2017/05/05/catanzaro-lamezia-ndrangheta-tentati-omicidi-alessandro-torcasio48513-48513/

Il personale della Squadra Mobile di Catanzaro,  ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini  a carico di Alessandro Torcasio 25 anni, elemento di spicco della cosca “Giampà”

 Le attività investigative, disposte dalla Direzione distrettuale Antimafia diretta dal procuratore capo  Nicola Gratteri coordinate dall’aggiunto o Giovanni Bombardieri e dal sostituto  Elio Romano, hanno permesso di ricostruire due diversi episodi delittuosi entrambi inquadrati nella guerra di mafia avvenuta nel comprensorio di Lamezia Terme tra le contrapposte famiglie di ‘ndrangheta dei “Giampà’” e dei “Cerra-Torcasio-Gualtieri” caratterizzata da una serie di omicidi avvenuti a ridosso degli anni 2010-2011. I menzionati eventi delittuosi sono stati accertati grazie ad una minuziosa attività di riscontro alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, esponenti della cosca “Giampà”, nonché dalle attività d’indagine poste in essere dal citato Ufficio investigativo.

Le accuse. All’indagato  viene contestato il tentato omicidio di Nicola Gualtieri alias “coccodrillo”, occorso precedentemente all’agguato di cui lo stesso  rimaneva poi vittima nel novembre del 2010. Tale episodio si inquadrava in particolare, nell’ottica di una strategia criminale volta alla soppressione degli esponenti dell’avversa consorteria mafiosa della famiglia Cerra-Torcasio-Gualtieri”, finalizzata al mantenimento del predominio criminale sul territorio di Nicastro. Dalle indagini è emerso che Torcasio , per realizzare il suo proposito criminoso, si appostava nella piazzola soprastante la Casa Circondariale di Lamezia Terme, in attesa che il Gualtieri facesse rientro nella struttura detentiva poiché sottoposto alla misura restrittiva della semilibertà e, mediante l’utilizzo di un fucile mitragliatore del tipo kalashnikov, attentava alla vita della vittima designata, senza tuttavia aver successo poiché al momento dell’esplosione l’arma si inceppava. Altro episodio contestato, grazie alla ricostruzione investigativa effettuata dalla Squadra Mobile,  è il tentato omicidio ai danni di Ottorino Rainieri,  esponente di spicco dell’avversa consorteria criminale “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. Tra il  25/11/2010 ed il 16/12/2010 Torcasio, su mandato del capo cosca Giuseppe Giampà e con la collaborazione di Giuseppe Catroppa e  Luca Piraina, armato di kalashnikov e di una pistola calibro 9, essendo a conoscenza che Rainieri, in quanto sottoposto alla misura restrittiva della Sorveglianza Speciale di PS, avrebbe dovuto rincasare presso l’abitazione del padre, ha posto in essere diversi appostamenti presso i terreni adiacenti la suddetta abitazione. L’evento delittuoso anche in questa circostanza, non si concretizzava per cause indipendenti dalla volontà di Torcasio in quanto la vittima non veniva individuata nel corso degli appostamenti.

Le estorsioni. Il provvedimento emesso dalla Procura distrettuale di Catanzaro indica l’indagato   anche come autore di due distinti episodi di estorsione nei confronti di altrettante attività commerciali, ai cui proprietari, T.P. e V.G., è stata, altresì, contestata l’ipotesi di favoreggiamento in quanto, all’atto dell’escussione come parti offese da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro, fornivano false dichiarazioni tese ad eludere le investigazioni.

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