EDITORIALE – COMUNALI CAULONIA: NON RISPETTEREMO UN ACCORDO OLIGARCHICO
Mi trovo all’estero da qualche giorno e fatico a seguire il dibattito che, grazie a Ciavula, si è aperto sulle elezioni cauloniesi. Ho avuto modo di leggere frettolosamente alcune prese di posizione e alcune smentite alle indiscrezioni pubblicate da Ciavula e approfitto di qualche minuto libero per intervenire, riservandomi di farlo più compiutamente al mio rientro in Italia.
Ribadendo l’assoluta attendibilità e autorevolezza della nostra fonte non possiamo che prendere atto di quanto ci hanno scritto Ninni Riccio e Piero Campisi.
Se le dinamiche non sono quelle sostenute da Ciavula comunque la sostanza non cambia. E il listone che correrà per vincere le elezioni, capitanato da Caterina Belcastro, resta un’anomalia politica (che pur si colloca in continuità con la tradizione oligarchica cauloniese), che è possibile rispettare se si accetta l’idea che è giusto bypassare il dibattito pubblico.
È un’anomalia non certo perché si tratta di una lista civica, massimo rispetto alle unioni di questo tipo. Non è un’anomalia perché unisce destra e sinistra, anche questo a livello comunale è successo e succederà. È un’anomalia perché si tratta di un accordo fondato su basi politiche e programmatiche inesistenti (anche se avete presentato un programma, certo) chiuso nelle ultime ore prima della presentazione delle liste e inimmaginabile fino a pochi mesi fa, quando a sentire gli interventi infervorati in consiglio comunale le posizioni sembravano incompatibili. Avete conciliato l’inconciliabile. Mai avrei immaginato che le posizioni espresse solo pochi mesi da Domenico Campisi e Rocco Femia potessero essere in sintonia con quelle di Caterina Belcastro. Vi siete uniti per salvare la nave che affonda, per risollevare le sorti di Caulonia? Lo verificheremo ed eventualmente ve ne saremo grati. Di certo non sono in discussione le qualità delle singole candidature e nemmeno della lista nel complesso. È in discussione un modo di agire nell’ombra, senza coinvolgimento della popolazione che subisce le vostre scelte. Attilio Tucci per 5 anni ha fatto opposizione parlando di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Dove sono finiti quei sacrosanti propositi? Sono buoni solo come argomenti per contestare chi amministra? Mi auguro di no, ma le trattative che hanno portato all’attuale quadro politico tutto sono state fuorché pubbliche e partecipate.
Attenzione, sia chiaro che noi non parteggiamo per i vostri avversari. Ma vorremmo vedere un cambio di rotta nelle logiche politiche dominanti. E questa volta si è decisamente persa un’occasione.
Buona campagna elettorale a tutti.
Giovanni Maiolo
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