Gentile dottor Campisi ,
Scrivo a Lei perché pur dopo il “confronto” che abbiamo avuto qualche sera fa Ella ritorna sul mio nome in una nota congiunta scritta assieme al mio caro amico Mimmo Mercuri.
Ella dovrebbe sapere che io , dinanzi alle critiche non ho mai assunto atteggiamenti da “nume offeso” quindi ben vengono giudizi aspri, severi e serrati sulla mia modesta storia politica e sull’amministrazione che ho guidato tra il 2007 ed il 2012. Alle persone che stimo e voglio bene, tra cui c’è Lei, non chiedo quindi indulgenza ma severità massima purché si rispetti con puntualità la verità oggettiva dei fatti .
Sono consapevole dei miei limiti e dei miei errori ma ho il dovere di difendere il “ Progetto Caulonia” , messo in piedi tra 2007 ed il 2012, ma le cui radici politiche , culturali e “filosofiche” affondano in anni ben più lontani.
Lo so che alcuni ne negano persino l’esistenza e che non tutti costoro sono in malafede. Qualcuno lo ignora ed è comprensibile, altri ne contestano la filosofia che sta alla base di Esso ed anche ciò potrebbe essere giusto e normale!
Io ne sono orgoglioso ! Orgoglioso perché non appartiene a me ma all’intera comunità!
Se quel “Progetto” fosse stato messo al centro del dibattito odierno non avremmo avuto una squallida contrapposizione tra nomi (pur sempre personalmente rispettabili) ma tra un “Progetto” da una parte e coloro che per diventare alternativa credibile sarebbero stati costretti a metterne in campo uno con contenuti ed idee diverse.
Tra una Politica pregna di passione ed il pantano dei mestatori di qualunquismo, di odio personale, della diffamazione calcolata. Tra finti “giovani” che rivendicano ruoli solo per il dato anagrafico ma che non hanno mai mosso un dito per l’interesse collettivo.
Il “Progetto Paese” è Caulonia che riflette e discute su se stessa all’interno di orizzonti ben più vasti. Ti consente di stare con i piedi ben puntati nel tuo paese ma avere la testa nel mondo; di partecipare come unico Comune individuato dal governo italiano alla conferenza dei comuni europei a Napoli e ad elaborare l’intervento d’urgenza su Migliuso.
Questo modo di procedere ci ha dato la possibilità di classificarci ai primi posti in tutti i bandi regionali tanto con governi regionali di centro-destra che di centrosinistra, di ottenere una quantità di fondi con non trovano riscontro nella nostra storia, di spendere somme ferme da decenni, di conquistare la centralità nella zona Jonica, di essere uno dei primi comuni ad iniziare il porta a porta, di rimuovere la vergogna della fogna di Ursini, di prelevare i rifiuti da luoghi remoti dove si buttavano a cielo aperto.
E tuttavia non è questo che rivendichiamo.
Ognio tassello della nostra azione, dal busto di Tommaso Campanella a quello del contadino, dai “bronzi” al nomi dei caduti, dal riconoscimento ai sacrificio dei Martiri di Gerace all’eccidio di innocenti, dalla Repubblica Rossa al ricordo di Ilario Franco e dei futuristi sono tasselli per la ricerca di una identità perduta. “Momenti” intorno a cui una comunità si confronta e si aggrega.
I consigli comunali di Roccella e di Caulonia che si riuniscono in seduta congiunta rappresenta l’abbattimento dell’ottuso provincialismo. Stori
a passata!
Di ciò che abbiamo messo in campo ne hanno parlato in tanti in termini entusiasti, mi limito a ricordare Pasquino Crupi, Gioacchino Criaco e Marco Ravelli, uno dei massimi politologi italiani, che in un articolo pubblicato sulla prima pagina del “Manifesto” ci invita a studiare il nostro Progetto. Soprattutto ci hanno creduto e ci credono tanti cittadini di Caulonia.
Potrei continuare per molto. Vorrei tanto parlare di fondi consistenti e spettanti per legge a cui ho ufficialmente rinunciato “imponendo” sacrifici a me stesso ed alla mia famiglia. Non lo faccio.
Rivendico una sola cosa : il processo penale che ho subito per aver tenuto pulito il mio Paese quando la Calabria intera era sepolta dai rifiuti.
Ora non ho ne la forza , ne il tempo per dedicare altri cinque anni al mio Paese.
Alle persone che non stimo o che ritengo politicamente “insignificanti” solitamente non rispondo, ho ben altre cose da fare.
A Lei non solo rispondo ma Le propongo di confrontarci in un pubblico dibattito. Sia chiaro non La sto sfidando, ne chiedo un confronto elettorale ma solo invitandola ad una pubblica, faticosa ed onesta ricerca della verità. Se lo ritenesse opportuno, scelga Lei, il tempo, il moderatore ed il posto.
Cordiali saluti
Ilario Ammendolia