Locri: Fra gli arrestati anche il padre del Sindaco
Fonte:http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/07/news/locri_scuole_abusive_sotto_sequestro_clan_cordi_dda_reggio_calabria-162392379/
LOCRI – Niente scuola per gli 800 studenti del professionale e dell’artistico di Locri. Dopo gli insulti contro don Ciotti che hanno imbrattato i muri di Locri alla vigilia della manifestazione nazionale nella Giornata della memoria e dell’impegno, il comune della Locride è di nuovo al centro di un nuovo caso che questa volta riguarda l’abusivismo edilizio scolastico. Quindici persone sono state raggiunte da misure cautelari con varie accuse, fra le quali aver favorito il clan Cordì. Destinatario di un provvedimento restrittivo anche Salvatore Calabrese (padre del sindaco Giovanni), 85 anni, accusato di aver firmato il collaudo che in realtà non c’è mai stato. Le due scuole, punto di riferimento della Locride, furono costruite tra il 2004 e il 2005.
Sigilli a due scuole. Due scuole, l’Istituto Statale d’Arte ‘Panetta’ e l’istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Agricoltura (Ipsia), sono finite sotto sequestro perché prive della documentazione e dei certificati relativi alla congruità all’uso. Per questo motivo, 15 persone, fra Locri e Roma, sono state raggiunte da misure cautelari.
Studenti sotto shock. Gli studenti, recandosi stamattina a scuola per frequentare le lezioni, hanno trovato i sigilli ai cancelli. Frastornati e sotto shock, se ne sono tornati a casa. Per quanto tempo rimarranno chiusi i due istituti scolastici? Tutto dipende dall’esito dei controlli di sicurezza ordinati dalla procura. “Siamo in attesa di avere notizie dalla Provincia”, dicono al Panetta. “È un problema di competenza della Città Metropolitana, devono risolverlo loro”, fa sapere il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Da quanto è trapelato da ambienti giudiziari, i due istituti resteranno chiusi fino a metà mese e forse riapriranno dopo Pasqua. Il sospetto è che uno dei due edifici sia stato costruito con calcestruzzo ‘depotenziato’: per questo sono necessari dei test complessi per verificarne la staticità.
“Favorita la ‘ndrina Cordì”. Destinatari dei provvedimenti giudiziari 15 persone, fra progettisti, soci delle ditte che hanno costruito i due edifici, imprenditori e pubblici funzionari accusati a vario titolo di truffa aggravata, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, aggravati dalle modalità mafiose, per aver favorito il clan Cordì. Un indagato è in carcere (l’imprenditore Pietro Circosta), 4 sono ai domiciliari (fra cui l’ex consigliere provinciale Luca Maio), e 10 con l’obbligo di dimora e firma (tra questi il papà del sindaco).
Le accuse della Dda. Secondo quanto emerso dall’indagine dei carabinieri del Gruppo di Locri, denominata ‘eurouro-Scuola’ -coordinati dalla Dda di Reggio Calabria – sono tutti a vario titolo coinvolti nella gigantesca truffa che ha permesso a società immobiliari e di costruzioni di vendere o affittare alla Provincia di Reggio Calabria due immobili, oggi utilizzati come istituti scolastici, ma da sempre privi di certificati fondamentali, come agibilità e collaudo.
“La costruzione degli edifici risale al 2004-2005 – spiega il procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho – Nonostante con vari pretesti sia stato rinviato il deposito della documentazione necessaria, come i certificati di collaudo o di agibilità, la Provincia ha proceduto all’acquisto di un edificio e alla locazione di un altro”. Per anni, l’affitto del secondo immobile è stato rinnovato, senza che nessuno si preoccupasse di verificarne le condizioni. Circostanze che hanno indotto gli inquirenti a chiedere e ottenere il sequestro delle due scuole. “Già da stamattina sono al lavoro ingegneri, tecnici e periti – informa il procuratore – per verificare le condizioni di sicurezza dei due edifici”.
Sequestri per 12 milioni. Dall’indagine sono emerse collusioni tra soggetti appartenenti a varie Amministrazioni pubbliche, come il Comune di Locri e la Provincia di Reggio Calabria, e soggetti contigui ad ambienti al clan Cordì. Secondo quanto rivelato da collaboratori come Domenico Oppedisano, alcuni dei professionisti delle ditte impegnate nella costruzione dei due plessi sarebbero legati a doppio filo al clan Cordì. In mattinata, i carabinieri hanno eseguito anche sequestri per 12 milioni di euro.
Clan Cordì, una faida da 30 morti. Locri, feudo dei Cordì, per anni è stato conteso dalla famiglia rivale dei Cataldo. Lo scontro tra i due clan è esploso per la prima volta nel 1967 con la strage di piazza Mercato, per poi degenerare in una faida sanguinoso che
dal 1993 al 2005 ha provocato 30 morti. Per mano dei clan, a Locri, è stato ucciso anche il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, freddato il 16 ottobre 2005, nel giorno delle primarie dell’Unione, all’interno del seggio.
CATEGORIES cronaca