Il 26 Aprile scorso, ancor prima della riunione di consiglio comunale appositamente dedicata al bilancio, il redivivo circolo PD di Gioiosa Ionica ha diffuso una nota stampa in cui attacca platealmente le scelte economico-contabili dell’Amministrazione di Salvatore Fuda.
Il documento piddino coglie nel segno soprattutto su due punti, per quanto gli stessi siano problemi strutturali e di vecchia data: 1. la raccolta differenziata, le cui percentuali sono aumentate di un niente e il cui avvio nella modalità “porta a porta” è stato più volte posticipato; 2. il grande divario di consumo idrico, a danno del bilancio dell’Ente, fra quanto contabilizzato dai contatori e dagli uffici comunali e quanto invece fatturato dalla Sorical. Due problemi che sono anche autentiche zavorre per lo sviluppo socio-economico del Comune: urge in ogni caso un cambio di passo, anche a partire dall’ultimo anno di questa consiliatura. Magari, il PD (che immaginiamo essere in preparazione per la scadenza delle elezioni comunali dell’anno prossimo) potrebbe offrire la sua ricetta di governo, spiegare come pensa di affrontare queste questioni così complesse.
Luca Giuseppe Ritorto, Assessore al Bilancio
Una cosa è certa. Bisogna sempre guardare al quadro complessivo, per avere piena contezza della situazione. E allora, soprattutto sulla questione rifiuti e differenziata, si impongono alcune precisazioni fondamentali: bisogna riconoscere comunque gli investimenti (centro raccolta, mezzi per la mobilità, dotazione logistica dei contenitori) effettuati dal Comune di Gioiosa Ionica per rendere autonoma la differenziata del nostro comune (investimenti per il futuro); bisogna apprezzare il fatto che, grazie al riciclo della differenziata raccolta, il Comune di Gioiosa Ionica prevede di incassare 21 mila euro (i rifiuti diventano anche fonte di incasso e non solo di spesa, novità storica per il nostro Comune); bisogna ricordare le promesse disattese dalla Regione Calabria (guidata da un monocolore PD, giusto per essere precisi) su alcuni finanziamenti specifici per la differenziata e sulla sostituzione degli automezzi incendiati nell’ormai lontano San Silvestro 2015; 2. bisogna segnalare che la tariffa per il conferimento rifiuti, oggi di 169 euro per ogni tonnellata portata in discarica, è stata quasi raddoppiata sempre dal governo regionale del Presidente Oliverio.
Il documento contabile approvato in consiglio comunale non è certo il “libro dei sogni”: non vi sono in esso le risorse e gli investimenti che sarebbero davvero necessari per consolidare lo sviluppo della comunità gioiosana (che è viva nel presente e che ha grandi potenzialità per il futuro). Ma i conti quelli sono, per tutti i comuni della zona (alcuni dei quali sono in una situazione di pre-dissesto o di quasi impossibilità a chiudere il bilancio, assai peggiore di quella della nostra cittadina): frutto di una storia di scarsa attenzione alle entrate (soprattutto quelle relative ai tributi comunali, con un’evasione davvero eccessiva soprattutto sul fronte acqua) e anche di un continuo taglio ai trasferimenti statali (per capirci, questo l’andamento dei trasferimenti per il Fondo di Solidarietà di Gioiosa Ionica: oltre un milione nel 2011, 978 mila nel 2012, 710 mila nel 2013, 520 mila nel 2017).
Tuttavìa, ad una lettura attenta, qualche nota positiva – anche innovativa rispetto al passato – si può facilmente scorgere.
Sul piano delle entrate, ad esempio, mentre rimane assai ciritica la situazione sul consumo dell’acqua, dati incoraggianti si registrano invece sull’IMU ordinaria e sul recupero degli anni precedenti (con i ruoli preparati per due annualità, in modo tale da accorciare i tempi fra il mancato versamento e la contestazione degli uffici comunali). Così come ci appaiono significative la cifra di 37.500 euro che il Governo riconosce come premio al Comune di Gioiosa Ionica per essere titolare di un progetto di accoglienza migranti e la cifra di 21 mila euro (già citata sopra) per la “vendita” di rifiuti differenziati ai grandi consorzi nazionali di recupero e riciclo.
Sul piano delle spese preventivate, vi sono poi scelte politiche che ci sentiamo di condividere (soprattutto per l’orizzonte che indicano, un pò meno per le cifre che rimangono forzatamente limitate): nessun taglio agli investimenti su scuole e politiche sociali; un’azione confermata sulle politiche culturali, con le risorse garantite per il Gioiosa Percussioni Festival e per il Teatro Gioiosa; un aumento a 10 mila euro del contributo per la Festa di San Rocco; l’istituzione di un capitolo di spesa per “interventi su beni confiscati e sequestrati alla mafia”, per un importo di 12 mila euro; l’istituzione di una piccola dotazione finanziaria a vantaggio del Consiglio Comunale dei Ragazzi (1.500 euro) e della Consulta delle Associazioni (1.000 euro); investimenti sugli arredi urbani, con il capitolo di spesa che passa da 1.000 euro a 5.000 euro; interventi di carattere manutentivo per gli immobili comunali, con 70 mila euro preventivati per la manutenzione urgente del Centro di Raccolta rifiuti, dell’ex scuola di Sant’Antonio e del Mercato Coperto; spese in conto capitale previste per Palazzo Amaduri (140 mila euro dai “Patti per il Sud”) e per la strada Cessarè-Zifrò (circa 250 mila euro).
Il Palazzo Municipale di Gioiosa Ionica
Nella sostanza, il bilancio del Comune di Gioiosa Ionica è molto meno “rachitico” di quello che potrebbe essere, con un Ente che è ancora in grado di fare qualche investimento utile e di dare sfogo alla vivacità sociale e culturale della nostra comunità. Senza dimenticare le tante opere pubbliche in fase di realizzazione (PISL centro storico, Contratti di Sicurezza, impianti sportivi, Scuola Primaria “Don Minzoni”, Liceo Scientifico, ecc.), fattori che alimentano entrate economiche e sviluppo sociale. Non basta, ovviamente: anche perchè le esigenze e le richieste popolari sono assai numerose. Ma non bisogna nemmeno eccedere nell’autoflagellazione che va tanto di moda fra i gioiosani.
La strada per il futuro è quindi segnata (e ritorniamo alle questioni sollevate sopra): bisogna spendere di meno sui rifiuti, avviando una seria raccolta differenziata “porta a porta” (e il nostro Comune ne ha ampiamente le potenzialità): bisogna incassare di più sull’acqua, perchè vi sono troppa evasione e troppo sperpero (e qui la “battaglia” è un pò più complicata, per ragioni strutturali di rete idrica e per conformazione culturale di tanti pezzi di società).
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