Marina di Gioiosa Ionica, così come fatto ogni anno dall’insediamento dell’attuale Amministrazione Comunale, si prepara a celebrare la prossima la Giornata nazionale per la memoria e l’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafie.
“Per noi il 21 marzo non rappresenta un giorno di pura celebrazione formale – ha sottolineato il Sindaco Domenico Vestito – ma è momento di sintesi di un percorso, iniziato il 22 novembre 2013, per la rigenerazione sociale, in una logica di netta contrapposizione alla ‘ndrangheta e alle sue logiche criminali, che portiamo avanti quotidianamente, con l’azione di governo della città, tutta ispirata alla responsabilità costituzionale e al pieno rispetto delle regole e dei codici di condotta politica che ci siamo dati e che cerchiamo di trasmettere all’apparato amministrativo”.
La partecipazione del Comune, anche per il 2017, non sarà puramente simbolica, con la sola presenza a Locri, ma verrà arricchita e prenderà sostanza attraverso alcune iniziative preliminari e preparatorie.
Da alcuni giorni, anzitutto, campeggia sulla facciata del Palazzo Municipale un grande striscione con la figura di Giorgio Ambrosoli. E’ stato scelto questo testimone di Bene Comune e Virtù civiche, ispirandoci alle parole che Giorgio Bocca scrisse in occasione dei funerali di Ambrosoli: “Per capire quest’Italia che seppellisce in fretta i suoi cadaveri ingombranti e che, nella calura estiva finge di non vedere i suoi fantasmi, conviene osservare alcune fotografie. In una c’è la famiglia Ambrosoli che arriva alla basilica di san Vittore, a Milano, per il funerale di Giorgio Ambrosoli, l’avvocato morto ammazzato perchè sapeva troppe cose di don Michele Sindona e dei suoi amici altolocati. La signora Anna Lorenza non piange, avanza tenendo per mano i figli, Filippo di dieci anni e Umberto di otto anche essi a ciglio asciutto; due amici di famiglia o parenti camminano ai lati come in un affettuoso servizio e anche sui loro visi si legge questa pacata ma ferma testimonianza: ci siamo ancora, in questo paese c’è ancora gente che non si lascia intimidire dai cialtroni e dai Mafiosi, che non recita il suo dolore, che difende una buona educazione senza la quale non si può essere classe dirigente. In un’altra fotografia, sempre ai funerali di Giorgio Ambrosoli, si vede Paolo Baffi, il governatore della Banca d’Italia, il solo gran commesso dello Stato, la sola autorità, il solo uomo di potere che abbia capito che con Giorgio Ambrosoli non si seppelliva un professionista qualsiasi, vittima di un disgraziato incidente, ma uno dei non molti che cercano di salvare l’essenziale di una civile convivenza; e non sembra causale che Paolo Baffi, l’unico a capire, a sentire che bisognava esserci al funerale di Ambrosoli, sia a sua volta sottoposto ai ricatti e ai messaggi di una giustizia che vede le pagliuzze e non i tronchi”
Un altro momento significativo, in preparazione al 21 marzo, è stato pensato per le scuole. Il 14 marzo, infatti, verrà ricordato Rocco Gatto, il mugnaio gioiosano, ucciso 40 anni fa, per difendere la propria dignità, la propria libertà e il proprio diritto al lavoro giusto.