La proiezione di “Senza fare un passo indietro”- il pregevole docu-film sulla morte di Rocco Gatto e sulle tragiche vicende gioiosane di quegli anni, andato in onda mercoledì 15 Marzo sul canale digitale Rai Storia – è stato un momento intenso, di recupero e di ripartenza per gran parte dei gioiosani.
Recupero, intanto. Di una memoria storica che merita di essere ravvivata e reiterata, di un’identità che rischia persistentemente di ingrigirsi nello scorrere anonimo del tempo, di una passione politica e civile che supera di slancio la fredda cronaca e che merita di incastonarsi nella grande storia di un territorio intero.
Gioiosa Ionica è figlia di un passato importante, intensamente vissuto sul piano politico-culturale, drammatico nelle sue dinamiche e nelle sue conseguenze; un passato che ha saputo trasformare una sonnecchiante comunità periferica e di provincia in un centro propulsore di “lotta, unità e partecipazione popolare”. Il primo sciopero antimafia del Dicembre 1975; la reazione alla serrata etero-imposta del mercato domenicale nel Novembre 1976; i “Cristiani per il Socialismo” di Don Natale Bianchi; il brutale assassinio di Rocco Gatto il 12 Marzo 1977; la grande e colorata manifestazione popolare del 1978; l’iniziativa con la partecipazione del grande Pietro Ingrao; il murales – “il quarto stato dell’antimafia” – dipinto nell’estate del 1978 insieme agli artisti della CGIL milanese; la costituzione di parte civile – la prima nella storia d’Italia per un processo di mafia; le medaglie d’oro al valor civile e le onorificenze. Questa è stata la nostra Gioiosa, bella e coraggiosa, fiera e determinata, più che consapevole di dover essere protagonista concreta del proprio riscatto dinanzi alla violenza della mafia.
L’iniziativa di mercoledì 15 Marzo
Quella stagione di riscatto della seconda metà degli anni ’70, di cui Rocco Gatto – il mugnaio comunista che faceva della sua ribellione una necessità umana molto prima che un dovere politico – è stato tragico protagonista ed emblema, ha avuto il suo percorso: una grande e prodigiosa fiammata, un tentativo generoso di darle gambe ed energie più ampie, e poi un trascinarsi affaticato, lentamente fino al pieno rinsecchimento.
Anche per questo, il film “Senza fare un passo indietro”, simbolicamente e in prospettiva, può divenire un grande punto di ripartenza. Ci offre un orizzonte rinnovato, se solo abbiamo la disponibilità e la capacità di saperlo cogliere. Per riappropriarci integralmente della nostra comunità, esaltandone i valori di legalità e di impegno che pure si sono sedimentati nelle lotte del passato.
La vicenda ampia e comprensiva di Rocco Gatto, che è in realtà la memoria più bella e più valorosa della nostra Gioiosa, non può essere solo oggetto di ricerca intellettuale, non può limitarsi a farsi materia viva per le varie forme espressive (letteratura, cinema o teatro); il “quarto stato dell’antimafia”, così plasticamente raffigurato nel murales del Teatro Gioiosa, merita di continuare a marciare nel divenire quotidiano, facendosi vita concreta, garantendo alla comunità gioiosana quel progresso civile ed economico che la spudorata violenza mafiosa – negli anni ’70, come anche negli anni successivi e nei tempi presenti – vuole assolutamente impedire.
Rocco Gatto
Gioiosa Ionica merita di costruire il suo futuro continuando a schierarsi dalla parte che le compete e che le è propria: quella della democrazia. Anche per questo, serve una comunità di forte tenuta morale e sociale, che pratichi quotidianamente la legalità costituzionale e repubblicana (come pure avvenuto negli ultimi anni): assegnando i beni confiscati alla ‘ndrangheta, costituendosi parte civile nei processi di mafia, rigettando ogni collusione fra criminalità organizzata e politica.
Dieci anni fa, facevo l’assessore provinciale, ricordammo il trentennale dell’assassinio di Rocco Gatto e presentammo un libro finanziato proprio dal mio assessorato. “Il sangue dei giusti”, con le storie così diverse eppure anche assai simili di Ciccio Vinci e di Rocco Gatto: un piccolo preziosissimo libro che contiene una dedica a me assai cara “Antonio Larosa è un giovane dirigente politico di Gioiosa Ionica, fa l’assessore provinciale a Reggio. E’ cresciuto vedendo scolorire il murales che ritraeva Rocco Gatto“.
Quel murales, che nel 2007 era scolorito e decadente, è rifiorito grazie all’impegno collettivo di cittadini, politica, istituzioni. Facciamo in modo che rifiorisca anche la storia della nostra Gioiosa, prendiamocene cura: è una storia profonda e fertile, è la nostra storia.
P.S.: l’Amministrazione Comunale di Gioiosa Ionica, in stretta collaborazione con la “Bird Production” del bravissimo Alberto Gatto, ha avuto il merito di organizzare una serata in ricordo di Rocco Gatto: non un fatto rituale, ma un fatto politico e culturale con la maiuscola. Così come fondamentale sarà la posa della nuova targa in memoria del mugnaio comunista, che sarà presto collocata all’inizio della via che porta il suo nome: una targa sulla quale, finalmente e doverosamente, sarà scritto “Via Rocco Gatto. Martire della ‘ndrangheta”.
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