Etna continua a eruttare dopo esplosione per lava sulla neve
Un calo di energia nella notte e poi all’alba il ritorno al quadro eruttivo di ieri. Era sembrato placarsi l’Etna che invece è ancora attivo: la colata che emerge dalla bocca apertasi nel nuovo cratere di Sud-est è bene alimentata e il fronte più avanzato ha superato il Belvedere. Il ‘braccio’ adesso si riversa nella desertica Valle del Bove, lontano da centri abitati. Dal cratere è presente un’attività stromboliana, con fontane di lava, boati e emissione di cenere. Quest’ultima la notte scorsa era cessata, ma è ripresa nuovamente e, in via precauzionale, è stato emesso un Vona Red, un allerta rosso, per gli spazi aerei: l’aeroporto di Catania al momento permette solo 5 atterraggi l’ora, mentre non ha limitazioni per i decolli.
Ieri la colata che emerge dalla bocca apertasi nella base meridionale del nuovo cratere centrale dell’Etna e che avanza, lentamente, verso la desertica Valle del Bove, a quota 2.700 metri, ha avuto un’improvvisa accelerazione e impatta, con i suoi oltre mille gradi centigradi, sulla neve che si stava sciogliendo: l’esplosione è immediata e violenta. “Freato-magmatica”, la chiamano gli esperti dell’Ingv.
Pietre incandescenti e lapilli volano nell’aria, mentre risuonano assordanti i boati del vulcano, e oggi una decina di persone è stata investita da questi materiali, nessuna in maniera grave: escoriazioni, lacerazioni e qualche trauma non grave. Per la maggior parte si tratta di turisti tedeschi e inglesi, attratti dall’eruzione in corso; ma anche una guida dell’Etna, un vulcanologo dell’Ingv e una giornalista della Bbc, che doveva realizzare un servizio dal fronte lavico.