Caso Locri, De Rhao: «È ‘Ndrangheta che toglie lavoro»
«Queste scritte rientrano nella strategia della ‘ndrangheta che dice meno sbirri e più lavoro, ma è quella che fa fuggire le imprese che il lavoro lo danno». Così il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho ha commentato con l’Ansa le scritte apparse sul Vescovado di Locri.
«Queste scritte rientrano nella strategia della ‘ndrangheta che dice meno sbirri e più lavoro, ma è quella che fa fuggire le imprese che il lavoro lo danno». Così il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho ha commentato con l’Ansa le scritte apparse sul Vescovado di Locri.
«Proprio una settimana fa – ha aggiunto – un’impresa non calabrese che lavorava all’archivio della Corte d’appello, ha abbandonato tutto ed è fuggita per le intimidazioni. Allora smettiamola di raccontare storie e cominciamo a denunciare per far sì che la ‘ndrangheta smetta di ostacolare lo sviluppo in maniera ignorante. E ignorante è chi interpreta queste scritte come una verità e non come un’enorme truffa della ‘ndrangheta. I carabinieri hanno già avviato le indagini e tenteremo di capire, anche attraverso le presenze nell’area della manifestazione, quale sia la migliore lettura ed a quale cosca vada attribuito il gesto. È tipico della ‘ndrangheta criticare le migliori iniziative, come quella di questi giorni, che collegano la Calabria al resto d’Italia».
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