Gioiosa Jonica è una comunità dalle plateali tradizioni storico-popolari, la cui forza talvolta trascende il contingente quotidiano e si impone per la sua invadenza.
Così è sicuramente per Tiziano Rossi, cantore delle “piccole storie” gioiosane e cultore dell’anima popolana del nostro paese: ancora una volta, con la sua ultima pubblicazione “Diario Gioiosano”, Rossi rende omaggio a quella Gioiosa – dolce e malinconica – che non è più, a quella Gioiosa da cui pure deriva il nostro divenire odierno.
In “Diario Gioiosano”, si stagliano tanti episodi di storia popolare, uno per ogni giorno dell’anno, in un incedere inesausto che abbraccia tempi e spazi anche assai differenti fra loro. Il risultato è un mosaico composito e quasi disordinato, che rimanda all’identità più intima di Gioiosa Jonica. Le lotte mai esauritesi contro la miseria, la paura ancestrale delle calamità naturali, il sudore supremo del lavoro e della fatica, l’ansia indomabile delle malattie, le gioie della semplicità che continua a stupire, la speranza nell’edificazione di una prospettiva nuova: come scrive l’autore, “ho annotato tutto su questo diario, rievocando la gente che non è più! E… mentre scavavo tra le macerie del tempo, ho visto affiorare il dolore dei gioiosani… E mi è successo di rimanerne innamorata”.
Il lavoro di Rossi non è improvvisazione romanzata, ma vi è dietro un impegno appassionato nella ricerca di fonti scritte ed orali. Non banale, di conseguenza, appare il ringraziamento finale verso la persona di Vincenzo Mascagna, anima e motore di quello scrigno di informazioni che è la Biblioteca Comunale di Palazzo Amaduri. Insieme – Mascagna a ricercare, Rossi a rifinire – hanno scovato le carte più impolverate e più nascoste, per poi filtrarle accuratamente nel libro dato alle stampe. Pezzi e frammenti di Gioiosa continueranno ad esistere, contro ogni opposizione del tempo che fugge via: sembra poco solo a chi non è abilitato a comprenderlo.
La risultanza finale è una sincera voluttà dinanzi a questa dedizione, nella quale si perpetuano le microstorie di una comunità che altrimenti smarrirebbe molto di se stessa, delle sue radici e della sua consapevolezza. Tiziano Rossi si dedica alla storia popolare di Gioiosa perchè guidato da un surplus di amore e rispetto: e questo, mi piace dirlo con schiettezza assoluta, è un segnale distintivo di qualità.