Noi celebriamo il San Rocco santo degli ultimi e dei deboli

Noi celebriamo il San Rocco santo degli ultimi e dei deboli

Giorno di festa per Gioiosa Jonica, giorno di celebrazione della propria appartenenza e della propria identità.

Oggi, infatti, si festeggia il Santo Patrono, quel San Rocco dallo sguardo dolcemente malinconico e dalla barba sempre rassicurante che è nel cuore di quasi tutti i gioiosani (anche di quelli laici e non credenti): il 27 Gennaio del 1852, narrano le cronache storiche, la statua lignea del Santo cominciò a sudare dinanzi ad una platea di fedeli adoranti, sancendo indissolubilmente il legame fra la religiosità popolare dei gioiosani e il santo originario di Montpellier in Francia.

foto pagina fb "GIOIOSA IONICA"

foto pagina fb “GIOIOSA IONICA”

E’ una divinità dalla storia amabile, quella di San Rocco. Umile pellegrino, donò ai poveri tutti i suoi beni e divenne un viaggiatore errante, un migrante capace di restare sempre accanto alle persone più in difficoltà: San Rocco è indiscutibilmente un santo degli ultimi. E il suo culto è fortemente legato anche alla condizione dei malati (grande fu il suo impegno contro la violenza della peste, di cui egli stesso fu vittima) e dei carcerati (subì la galera a causa di accuse ingiuste, accuse provenienti da alcuni potenti del tempo).

Ecco, in mezzo alle processioni e ai giorni di vacanza che ormai accompagnano il 27 gennaio dei gioiosani, sarebbe bello che si esaltasse il messaggio più intimo della predicazione e della religiosità di San Rocco: schierarsi dalla parte dei più deboli, dalla parte dei poveri e dei malati, dei migranti e dei carcerati, di chi si batte contro il potere e di chi ama vagabondare in cerca di una più integrale umanità.

SanRocco2

Spogliamoci di tutte le sovrastrutture imposteci dalla società e dal potere, sovrastiamo rancori e pregiudizi che sgualciscono la nostra capacità di relazione con gli altri, per tornare al messaggio ultimo della fede in un santo come il Rocco di Montpellier. Stiamo con chi ha bisogno della nostra umanità, con apertura mentale e giustizia sociale, perché i nostri nemici non sono i penultimi e gli ultimi del nostro mondo, i nostri nemici sono i lestofanti che violentano il potere a proprio vantaggio.

Da agnostico non credente, la mia celebrazione affettuosa di San Rocco è questa.

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