Anche il settimanale “la Riviera” chiede le dimissioni di Giorgio Imperitura
L’ostinazione del primo cittadino di Martone a lasciare inascoltati gli appelli alle dimissioni da presidente dell’Assemblea dei sindaci della Locride sta facendo spuntare ufficiose (e spesso non efficaci) assemblee di sindaci che decidono di sbrigarsi i propri problemi da soli. Rivolgiamo un appello ai nostri sindaci: costituite un’assemblea dei primi cittadini della Locride parallela a quella ufficiale fino a quando Imperitura non se ne andrà!
Fonte: http://www.rivieraweb.it/il-paradosso-imperitura
La pioggia che mette in ginocchio il territorio ogni volta che cade obbliga i nostri sindaci a correre ai ripari. Guardando con occhio preoccupato al cielo plumbeo, infatti, mercoledì mattina i sindaci della Locride meridionale si sono riuniti, sotto il vessillo di Domenico Stranieri, per confrontarsi sui problemi derivati dalla recente ondata di maltempo nella fascia meridionale della costa jonica-reggina. La notizia, tuttavia, non risiede tanto nell’assise che il giovane eppure versatile primo cittadino di Sant’Agata del Bianco ha ritenuto doveroso convocare, quanto nel fatto che a riunirsi sia stato un non meglio identificato gruppo di sindaci ribattezzatosi della “Locride meridionale”.
Ma non esisteva già un’assemblea dei sindaci della Locride? Non doveva essere compito del suo presidente, una volta sentite le preoccupazioni dei colleghi sindaci, convocare un’assise nella quale confrontarsi come una grande famiglia sulle problematiche che affliggono l’intero comprensorio?
Sì, sarebbe stato così se l’Assemblea dei sindaci della Locride non fosse già da tempo il fantasma di ciò che dovrebbe essere e, probabilmente, se la sua presidenza non rispondesse al nome di Giorgio Imperitura.
Il buon Giorgio, inchiodatosi alla poltrona nonostante Giovanni Calabrese e Pietro Fuda si siano detti disposti a compiere una sequela di pellegrinaggi a Lourdes pur di vederlo dare le dimissioni entro la prossima decade, orfano della sua coscienza Giuseppe Strangio, che gli sedeva accanto nell’assise in qualità di vicepresidente, si starebbe infatti limitando a vegetare nel più completo disinteresse di quale possa essere il destino di un territorio del quale egli stesso fa parte.
Con la sua incomprensibile ostinazione a rivestire una carica che gli dona soltanto oneri, starebbe paralizzando un intero blocco decisionale frammentando di fatto il territorio in frazioni che, giustamente, stanno decidendo di correre da sole verso un futuro ignoto.
Stando alle dichiarazioni degli addetti ai lavori, non chiamando in adunanza i colleghi, non avanzando proposte, non dialogando con i colleghi, Giorgio Imperitura sarebbe diventato come il Gatto di Shrödinger: non può essere deposto finché non convoca un’assemblea dei sindaci e, al contempo, non convoca un’assemblea dei sindaci perché consapevole che gli verrà chiesto di andarsene.
Ma come sarà fatta ‘sta poltrona della presidenza, di cioccolata?
Che cosa preoccuperebbe Imperitura, che una volta “semplice” primo cittadino i colleghi gli dicano che non può più giocare a “Vai dal prefetto a spiegare cosa non va nella Locride”?
Sarebbe questa ostinazione ad aver generato quello che definiamo Il paradosso Imperitura, ormai prossimo a diventare L’imperituro paradosso Imperitura, considerato che affligge la Locride da un tempo che potremmo ormai definire biblico. Via via che il problema si ripropone, infatti, il nostro territorio si incrinerebbe in maniera preoccupante, creando qua e là simboliche (o reali) associazioni di sindaci dall’indole collaborazionista che decidono di unirsi per fare fronte a un qualsivoglia problema comune (un po’ come gli Avengers).
Ecco allora che accanto all’Unione dei Comuni della Valle del Torbido e al paragemellaggio Locri-Siderno sorge l’Associazione dei Sindaci della Locride meridionale. Che altro dobbiamo aspettarci? La “Fratellanza della Locride pedemontana” o il “Fronte dei sindaci d’Aspromonte”? Oppure qualcuno prenderà finalmente l’iniziativa di “scavalcare” Imperitura e convocare una riunione ufficiosa dei sindaci della Locride senza aspettare che il presidente prenda l’iniziativa?
Prendete in considerazione questa opportunità, primi cittadini del comprensorio: riunitevi al di là di ciò che decide l’Assemblea dei sindaci, se davvero avete intenzione di affrontare le difficoltà del territorio in maniera compatta, e andate avanti per la vostra strada, se necessario, anche fino a quando il mandato di Giorgio non arriverà a naturale conclusione. Vedrete che, più prima che poi, potrebbe essere Imperitura stesso a bussare timidamente alla vostra porta chiedendovi di non isolare la sua bella Martone e, anche se dovesse rimanere piantato nella sua posizione fino alla fine, comunque sarete pronti a ripartire ufficialmente esattamente dal punto in cui eravate rimasti nelle vostre riunioni “segrete”.
Poi, oh… se vedete che la strada della frammentazione dà migliori risultati continuate pure così. Basta che la cosa non danneggi ulteriormente i vostri cittadini!
Autore:
Jacopo Giuca
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