Il tema del sacrificio al centro della V edizione del Festival Miti Contemporanei
Al via la prima giornata della programmazione che proseguirà a dicembre
È iniziata con un’intensa giornata di incontri e spettacoli la V edizione del Festival Miti Contemporanei, il festival di teatro che abbraccia il territorio della provincia di Reggio Calabria e che si è guadagnato la ribalta dei media nazionali. Il primo appuntamento è stato con i ragazzi del Liceo Scientifico A. Volta per l’incontro con Maria Eugenia d’Aquino dal titolo “Da Ipazia alle onde gravitazionali”, un cammino di venti secoli attraverso le figure femminili tra emancipazione e scienza. Secondo appuntamento al Teatro U. Zanotti Bianco con una conferenza stampa che ha anticipato il programma del festival. Il filo conduttore di questa edizione, ha spiegato Teresa Timpano, direttrice artistica della manifestazione e della Compagnia teatrale Scena Nuda che la organizza, è il concetto di sacrificio. «Vogliamo creare un ponte che unisce il mito alla società contemporanea – ha spiegato – partendo quest’anno dalla riflessione che ci sono due vie di sacrificio, uno obbligato e uno responsabile e cosciente. La scelta tra queste porta alla felicità o meno: l’uomo può scegliere di sacrificarsi o soccombere al sacrificio». Tanti gli spettacoli nel programma: lunedì 21 novembre, a Reggio Calabria, la prima nazionale di “Mary Poppins… ritorna”. Domenica 18 dicembre al Teatro Francesco Cilea la prima nazionale de “La città e il desiderio ‘Epithymia’ ” e la prima regionale di “Fedra”, una produzione GTS – Roma spettacolo. «Due grandi spettacoli – ha sottolineato la Timpano, felice di portare a Reggio anche una produzione del Teatro Quirino di Roma – con cui vogliamo restituire un po’ di sacralità al teatro Cilea, a volte bistrattato dal commercio che incombe e lo sacrifica come spazio». Si prosegue mercoledì 21 dicembre al Palazzo della Cultura di Palmi, con la performance “Famiglia degli Atridi” e gli spettacoli “Icaro. L’ultimo volo” e quello che sarà selezionato dal bando nazionale Miti Contemporanei 2016, ancora in corso e rivolto a compagnie e artisti. Giovedì 22 dicembre a Locri, al museo archeologico la performance in prima nazionale “Circe” e al teatro comunale la lettura scenica “Creonte e Antigone” e lo spettacolo “Clitennestra, o del crimine”. Dal 18 al 22 dicembre il laboratorio di drammaturgia con Giuseppe Manfridi. In più, al teatro Cilea la mostra di pittura Nosside, con gli artisti selezionati attraverso uno dei tre bandi scaricabili dal sito www.compagniascenanuda.it con cui Scena Nuda ricerca compagnie, artisti, pittori e stagisti per il Festival Miti Contemporanei 2016. In conferenza stampa, presenti anche Roberta Smeriglio, direttore organizzativo del festival e Franco Arcidiaco, in rappresentanza del Comune di Reggio Calabria, che ha sottolineato quanto iniziative come Miti Contemporanei siano vitali per la città che può godere di grande qualità grazie al lavoro dell’intero staff di professionisti reggini. La prima giornata del festival è proseguita quindi grazie al CIS Calabria con Paola Radice Colace, docente dell’Università di Messina, e Loreley Rosita Borruto, presidente, che hanno affrontato il concetto di bellezza attraverso la storia, dall’antica Grecia fino ai nostri giorni. Quella che Aristotele definiva un dono di Dio, Socrate una tirannide breve, Platone un privilegio di natura, Teofrasto un tacito inganno. Trasferimento, quindi, in pullman a Scilla, al Castello Ruffo, per gli spettacoli serali. Ed è stato bello vedere così tanti spettatori in un luogo bellissimo come il Castello in cui anche una visita guidata e un aperitivo offerto da CasaVela Wine bar hanno fatto da contorno alle due prime regionali con cui il Festival è entrato nel vivo della programmazione. Ha aperto la serata dedicata al grande teatro “Ipazia. La nota più alta” di Tommaso Urselli, con Maria Eugenia DAquino e la regia di Valentina Colorni. La produzione PACTA dei Teatri Milano, Progetto ScenzaInScena – TeatroInMatematica, ha proposto un’interpretazione della scienziata originale e fuori da ogni schema: Ipazia sul palco si alterna con aguzzini, amanti e amati in una scoperta delle sue fragilità e del suo potere politico che la porta a essere ritenuta persona da distruggere. Subito dopo una produzione La Danza Immobile – teatro Binario7, Monza: “Così tanta bellezza” di e con Corrado Accordino, in cui ha preso vita la bruttura camuffata da bellezza nelle assuefazioni alla routine quotidiana e la bellezza che prende forma proprio lì dove non la si era mai notata. Un viaggio che continua ancora, quello del Festival Miti Contemporanei, tra formazione, performance e grandi spettacoli di teatro. Un progetto sostenuto dalla Regione Calabria, PAC Calabria 2007/2013 Azione 1, e con il patrocinio del MIBACT, Soprintendenza peri beni archeologici della Calabria, del Comune di Reggio Calabria, Assessorato alla Cultura e dei Comuni di Scilla, Locri e Palmi.
Tutte le informazioni sugli spettacoli saranno disponibili sul sito ufficiale www.festivalmiticontemporanei.it.
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