La villetta Angelo Frammartino è il centro geografico di Caulonia marina. Un luogo da difendere, non solo perchè porta il nome di un giovane comunista cauloniese ucciso mentre seguiva i suoi ideali, ma anche perchè è l’unico luogo verde rimasto nel caos urbanistico della marina.
Se fate una passeggiata nella villetta comunale vi sembrerà di entrare in una terra di nessuno. Erbacce, perdite di acqua ormai vecchie che vi costringeranno a schivare le pozzanghere e che stanno danneggiando irreparabilmente la pavimentazione, panchine distrutte, mucchi di vestiti accatastati lungo la passeggiata… il degrado totale.
La villetta comunale, senza stare a fare tanta filosofia politica, è la rappresentazione plastica del fallimento di una classe dirigente.
Quali luoghi di socializzazione offre Caulonia ai ragazzi e alla ragazze? Soltanto i luoghi dello sport. Il campetto di basket sul lungomare, nonostante siano ormai passati diversi giorni dalle mareggiate, è totalmente sommerso dalla sabbia e purtroppo non è ancora stato inventato un pallone di basket che rimbalzi sulla sabbia.
L’elenco potrebbe essere lunghissimo. Caulonia fa schifo e la colpa è di chi amministra e in primo luogo del Partito Democratico, visto che l’amministrazione comunale è praticamente un monocolore.
Il Pd cauloniese continua ad essere partito che mobilita le passioni sincere e genuine di tanti militanti ma è evidentemente incapace (come in moltissimi altri luoghi) di amministrare.
Adesso viene convocata per il 7 novembre un’assemblea per un “nuovo inizio”.
La mail della convocazione arrivata a tutte le redazioni giornalistiche proveniva dalla casella postale di Franco Cagliuso, ex vicesindaco. Visto che l’appello non recava firme nè sigle è venuto spontaneo a noi, come ad altri, pensare che l’invito lo avesse lanciato proprio Cagliuso, che però ha subito smentito.
L’invito non è rivolto al centro sinistra, per cui la decisione è stata quella di fare partecipare tutti. L’unico elemento che ci viene fatto conoscere di questa misteriosa assemblea è che sarà presieduta dall’attuale Presidente del Consiglio comunale, Domenico Lia. Per il resto, come in una festa a sorpresa, chi vivrà vedrà.
Ma le parole hanno sempre un significato e il loro significato è importante. Parlare di “nuovo inizio” significa riconoscere implicitamente il fallimento in corso.
Alle elezioni precedenti, nonostante non sia stato riconfermato il sindaco uscente Ilario Ammendolia, si parlo di continuità. Oggi si parla di “nuovo inizio”, che significa “scusate, abbiamo fatto schifo, ricominciamo da capo”.
Un riconoscimento che potrebbe essere importante se fosse realmente sentito, ma che invece sa tanto di “meglio dire che ricominciamo, che se diciamo che continuiamo con ‘sto disastro i cittadini ci saltano alla giugulare” (e avrebbero ragione, aggiungo).
Questa volta l’opinione pubblica cauloniese è però più consapevole (speriamo come testata di avere fatto la nostro piccola parte) e non si farà infinocchiare facilmente. Non basterà fare finta di cambiare qualcosa, metterci qualche faccia nuova e trovare un nuovo nome alla lista. O l’apertura alla società civile sarà reale e consistente con una giunta comunale di persone “competenti” (non era il Pd di Renzi maestro di meritocrazia?) o non ci sarà nessun cambiamento vero.
La fortuna sfacciata dei nostri amministratori è che a loro non esiste nessuna alternativa.
In un quadro politico bipolare (il bipolarismo è la morte della democrazia anche se viene spacciato come cosa buona, ma è comunque meglio del “Partito unico” che amministra e amministrerà Caulonia) ad avvantaggiarsi della cattiva amministrazione del centro sinistra dovrebbe essere la destra, ma la destra cauloniese non vincerà le prossime elezioni. Non le vincerà non tanto perchè Caulonia è un paese di sinistra (è vero, vota in massa per il Pd, ma dubito che per molti si tratti di convinzioni politiche in un territorio in cui il voto dipende da ben altri fattori) ma perchè la destra è semplicemente impresentabile.
Non parlo degli esponenti politici della destra nostrana, assolutamente rispettabili, ma di quello che gli sta intorno. Parlo del loro codazzo, dei portabandiera incapaci di fare una qualunque analisi politica e capaci solo di seminare odio e veleni, di offendere. E non parlo di chiacchiere da bar, ma soprattutto di ex consiglieri comunali rancorosi che avrebbero dovuto rappresentare la novità sulla scena politica cauloniese e invece sono più vecchi del vecchio. Persone che trovano soddisfazione soltanto nell’offesa personale, incapaci come sono di produrre qualcosa di positivo per la nostra comunità. Fino a quando la destra cauloniese non si libererà di questa zavorra non avrà possibilità di vincere, nonostante i disastri e le divisioni del centro sinistra.
Per cui non ci resta nulla all’infuori di loro, che sono sempre loro, quelli che hanno portato Caulonia allo stato attuale e che ora vogliono aprire “un nuovo percorso”.