L’altra faccia dell’archeologia. Il dr. Mariottini all’Istituto Comprensivo di Stilo-Bivongi
Ieri mattina l’Istituto comprensivo di Stilo-Bivongi ha accolto e ospitato il dott. Mariottini, presidente della soprintendenza archeologica per la Calabria, meglio conosciuto come l’archeologo che ha scoperto i bronzi di Riace. Un incontro partecipato e interessantissimo, durante il quale gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado hanno potuto scoprire l’altro volto della ricerca archeologica, quella subacquea. Le modalità della ricerca in mare, le fasi della documentazione scritta e fotografica, le riprese subacquee e gli strumenti da utilizzare: questi i temi di avvio della presentazione del dott. Mariottini. La scoperta archeologica diventa racconto, secondo lo studioso, da esporre e far scoprire agli studenti di giovane età passo dopo passo. E, infatti, proseguendo nella sua presentazione, gli alunni hanno avuto modo di conoscere le fasi della scoperta di uno dei più importanti reperti archeologici del nostro territorio, quello dell’antica Kaulon. Mariottini ha ricordato che le prime ricerche sul sito iniziarono nel 1911 ad opera di Paolo Orsi, allora Soprintendente dei Beni Archeologici della Calabria. Un viaggio condotto tra le immagini e le fotografie subacquee, scattate e repertate nel 1982 e grazie alle quali è venuto alla luce quello che, inizialmente, sembrava un piccolo tempio, poi rivelatosi un vero e proprio centro abitato. Le ricerche in mare –attesta Mariottini attirando il coinvolgimento dei ragazzi- hanno permesso di scoprire la presenza di numerose colonne, blocchi in cemento e strumenti per la navigazione, reperti che dimostrano il fatto che Kaulon anticamente sia stata anche una città portuale. Molte, dunque, le scoperte che hanno interessato l’area del grande santuario urbano di Kaulonia, grazie alle quali è stata attestata la sua plurima articolazione di fasi comprese tra la fine dell’VIII e gli inizi del III sec. a.C., ma anche la sua lunga vita fatta di monumenti che lo occupavano e di uomini che lo gestivano, vi praticavano culti, vi svolgevano attività di cantiere edilizio e d’officina artigianale. Ex voto, armi e ceramiche per le azioni rituali, elmi, scudi, e molti altri reperti, sono stati oggetto di rinvenimento da parte della ricerca sul sito e per mare, dimostrando il grande valore culturale della scoperta. Ancora una volta Kaulon si racconta passando per la scuola, le parole di appassionati studiosi e i volti degli studenti, ai quali viene tramandata una grande eredità da mantenere e custodire nel tempo.
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