Gioiosa Ionica: “Festa San Martino” e convegno sul vino
A GIOIOSA JONICA VENERDI’ 11 NOVEMBRE SI ORGANIZZA LA 13^ EDIZIONE DELLA FESTA DI SAN MARTINO ED UN CONVEGNO SUL VINO: GASTRONOMIA TIPICA E CULTURA DEL VINO, UNA ACCOPPIATA VINCENTE.
LA CALABRIA TERRA DEL VINO NON ANCORA PIENAMENTE VALORIZZATA MA L’ALTA QUALITA’ E LA UNICITA’ MONDIALE DEI VITIGNI AUTOCTONI SONO UNA GARANZIA PER IL FUTURO DELLA VITIVINICULTURA CALABRESE, A PATTO DI EVITARE LA “MENTALITA’ GLOBALE”.
Venerdì 11 novembre a Gioiosa Jonica ci sarà la 13^ edizione della tradizionale Festa di San Martino, la cosiddetta “festa del vino novello”, organizzata dall’Associazione Culturale “Borgo Antico Amici del Centro Storico”. Quest’anno, assieme al momento gastronomico, gli organizzatori hanno opportunamente pensato di accoppiare un momento culturale-scientifico in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia sede associata dell’I.T.T “Umberto Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa Jonica.
Si tratta di un convegno che ha per tema “Valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi e valore nutrizionale del vino”.
Nel dettaglio, la festa si apre proprio con il convegno (curato nei dettagli da Domenico Calvi, docente I.T. Agrario di Caulonia e da Andrea Tropea, perito agrario e Segretario dell’Associazione Borgo Antico) che si terrà alle ore 10,00 presso Palazzo Amaduri, con la partecipazione di esperti del settore e degli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia, dell’Istituto Tecnico per il Turismo di Marina di Gioiosa Jonica e del Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica, sede associata del Liceo Scientifico “P. Mazzone” di Roccella Jonica.
In serata, a partire dalle ore 18,00 lungo la Via Cavour-Via Amaduri del Centro Storico, ci sarà l’apertura degli stands gastronomici delle caldarroste, zeppole, panini con salciccia, fagioli vari con olio nuovo, baccalà con peperoni, prodotti tipici locali e …. fiumi di vino rosso e bianco d’annata. Inoltre saranno presenti più di venti espositori del Mercatino dell’Artigianato. La serata sarà allietata dal ballo dei Giganti, dal suono di organetti e tamburelli e dalle esibizioni di bravissimi artisti di strada.
All’iniziativa ha aderito il Comune di Gioiosa Jonica con il patrocinio e il sussidio logistico, la Consulta delle Associazioni in particolare con l’Associazione Arte e Tradizione per il Mercatino dell’Artigianato, l’Associazione “Orizzonti” di S. Antonio, l’Associazione “Prisdarello”, l’Associazione “Amici di San Rocco”.
Per quanto riguarda il Convegno, dopo i saluti del Sindaco Salvatore Fuda e del Presidente dell’Associazione Borgo Antico Salvatore Alì, introdurrà i lavori Antonino Morfea, Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico per il Turismo “U. Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa Jonica. I relatori saranno Franco Lubieri dell’Associazione Italiana Sommelier della Locride che si soffermerà sull’accoppiamento del vino con le varie pietanze; Maria Stella Riggio, nutrizionista, sul valore nutrizionale e salutaristico del vino; Antonio Cufari, docente dell’Istituto Agrario di Caulonia, sulla storia dei vitigni autoctoni calabresi con particolare riferimento a quelli della Locride; Domenico Calvi, docente dell’Istituto Agrario di Caulonia, sulle nuove tecniche di coltivazione e di trasformazione dell’uva in vino; Danilo Lavorata, manager Cantine Lavorata di Roccella Jonica, sulle prospettive commerciali dei vitigni autoctoni della Locride e della Calabria.
Danilo Lavorata, intervistato sulla situazione e sulle prospettive nazionali e mondiali della vitivinicultura della Locride e della Calabria, ha affermato: “Non mi stanco mai di dire che la Calabria è la prima realtà al mondo dove il vino è stato prodotto. Quindi c’è tanto di storia, di cultura e di qualità. I vitigni autoctoni come il calabrese, il gaglioppo, il greco nero di Guardavalle, il greco di Bianco sono vini straordinari di altissima qualità, che offrono la tipicità di un territorio come quello calabrese. Il fatto che i vini calabresi sono i più antichi del mondo, il fatto che sono di alta qualità, il fatto che sono vitigni autoctoni, quindi che nascono e crescono esclusivamente sul nostro territorio, vuol dire che noi ci differenziamo da vitigni come quelli francesi che sono vitigni internazionali, come quelli californiani, come quelli australiani e così via, quindi non siamo in una “mentalità globale”, dobbiamo evitare mentalità globale se noi vogliamo fare busines in Calabria. Quindi, se noi produciamo vitigni autoctoni calabresi, se noi li teniamo con cura, li salvaguardiamo, li tuteliamo, li recuperiamo, li produciamo e li commercializziamo, sicuramente la Calabria può avere un grande successo in Italia e nel mondo.”
Nota a cura di Vincenzo Logozzo presidente Consulta delle Associazioni
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