Ciao Francesco. Ora sei nel vento e nel mare e nel sole…
Francesco Tuccio ci ha lasciato.
Ci ha lasciato anche se voleva vivere, ostinatamente. Nell’ultima conversazione che ho avuto con lui mi ha parlato del suo desiderio di lottare. E ha lottato.
Si potrebbero spendere tante parole per parlare di Francesco, il compagno e l’amico, ma ora non le trovo.
So solo che Francesco era una persona perbene, oltre che una penna straordinaria. Una volta mi disse: “Quello che mi importa adesso è scrivere, scrivere per i miei nipoti. Perchè attraverso i miei scritti possano vedere il mondo in cui sono cresciuto e che ormai è cambiato, un mondo che non potranno conoscere direttamente. Voglio lasciarglielo nei racconti”.
Abbiamo deciso con tutta la redazione di interrompere fino a domani alle 17 la pubblicazione delle notizie di Ciavula in segno di lutto. Però per onorare la sua memoria pubblicheremo ancora i suoi racconti scritti per Ciavula e soprattutto per i suoi nipoti. Sarà il nostro modo di ricordarlo. Il modo di tutta la Redazione di Ciavula.
Non sono stati in molti ad incoraggiarci quando abbiamo avviato questa testata, Francesco invece ci ha sempre sostenuto e di questo non possiamo che essergli grati.
Tutta la Redazione di Ciavula si stringe alla sua famiglia per questa perdita.
Ciao Francesco, grazie di tutto caro amico. Alla fine non ce lo siamo fatti quel giro in barca ma siamo stati onorati di avere incrociato la tua strada.
Non ti dimenticheremo, perchè tu non dormi, ora sei nel vento, nel mare, nel sole, nella pioggia…
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d’autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino…
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
(Canto Navajo)
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