Cara Amministrazione, mi permetto di avanzare quello che certamente è opinione diffusa circa l’elevato costo dell’acqua, una volta pubblica ed ora gestita nella forma più privata e affaristica da un Ente voluto da delle leggi che il popolo nel referendum del 12 e 13 giugno 2011, ha bocciato. Giungono segnalazioni da famiglie di Caulonia marina le quali hanno ricevute bollette salatissime da versare al comune. Da quando una manovra dai soliti politici che ormai gran parte dell’opinione pubblica considera incapaci di governare il nostro paese, hanno proceduto alla privatizzazione dell’acqua il costo è salito vertiginosamente diventando di fatto un costo tra i più elevati da sostenere dalla famiglia. Uno STATO insensibile all’esito referendario, come purtroppo lo è stato in altri casi, continua a far gravare sulle famiglie un costo esageratamente alto per quello che dovrebbe essere un bene di prima necessità trasformandolo in un costo non più sostenibile da gran parte della famiglie .Sembra addirittura che agli stessi utenti siano arrivate fatturazioni su consumi presunti e non attraverso una reale lettura del contatore, per non parlare poi del servizio idrico carente e acqua non potabile erogata negli anni passati. Il cittadino dovrebbe pagare in base ai consumi reali emessi dal proprio contatore e la questione è interessante soprattutto per quelle casistiche di bollette emesse in base a consumi presunti e non in base alle letture reali e quindi illegittime. Ora il Comune si avvale, per recuperare le somme non pagate, sui fermi Amministrativi di vetture per cui i cittadini non possono raggiungere il posto di lavoro in quanto hanno il mezzo con divieto di circolazione. Poi sarà che a tutti gli utenti arrivano le bollette o solo ad alcuni? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Meno male che i politici locali fanno parte di quella bandiera la quale dovrebbe tutelare le fasce deboli e le ingiustizie!