Dopo il manifesto affisso ieri a Cinquefrondi a firma del Pd(L) (Partito Democratico Leghista) di Cinquefrondi col quale, con una superficialità incredibile (e in un prossimo pezzo vi spiegherò per quale ragione il Pd di Cinquefrondi non sa quello che dice e di sicuro non lavora per fare gli interessi del paese, almeno in questa allucinante vicenda) si assumono posizioni degne del peggiore Salvini ci siamo interrogati su come diavolo possa, il principale partito del centrosinistra, polemizzare su quello che i sociologi definiscono il proletariato nomade, sugli ultimi della terra, su una donna ed una bambina con la pelle nera che grazie a Cinquefrondi hanno trovato la speranza di una vita nuova.
Il tentativo di soffiare sul fuoco del razzismo, di mettere il bastone tra le ruote al progetto di accoglienza appena avviato a Cinquefrondi e che ha già dato lavoro a cinque giovani cinquefrondesi, voleva essere il tentativo di conquistare voti contrastando l’amministrazione Conia, provando a pescare nell’elettorato di Lega Nord e Forza Nuova, ma gli si ritorcerà contro.
In ogni caso, allucinati da questa incredibile vicenda, ci siamo domandati dove siano andati a scuola politica quelli del Pd(L) di Cinquefrondi. Alla fine lo abbiamo capito. La risposta è: da Renzi.
Adesso sappiamo che quando il Sindaco Michele Conia canta bandiera rossa Galimi pensa le stesse cose di Renzi:
EH, MANNAGGIA, SO RAVANELLI, ROSSI FUORI E BIANCHI DENTRO!