La riflessione dell’attore Peppino Mazzotta su Riace
di Peppino Mazzotta
Sono stato felice ospite del RiaceinFestival e mi si è aperto il cuore. Mi si è accesa nel petto una solida speranza per il futuro. In questi giorni il mio umore era nero, complici i media che disegnano, ormai a 360 gradi una situazione disastrosa, enfatizzando le ragioni dello scontro e promuovendo l’idea dell’emergenza migranti che si intreccia inesorabilmente con quella ancora più cocente e minacciosa del terrorismo. Ma due giorni a Riace mi hanno ridato l’ottimismo; mi hanno rimesso al mondo, nel senso letterale del termine. A Riace si scopre che queste idee che ci vogliono tutti sotto assedio, sono confezionate in luoghi lontani dalla realtà e non reggono al suo confronto. Riace si mostra come un luogo miracoloso , che nella più spiazzante normalità dimostra che l’accoglienza e la condivisione non solo sono possibili, ma anche auspicabili per ridare vita a luoghi e comunità destinati all’abbandono.
E per depotenziare ogni idea di minaccia imminente e devastante.
Riace è oggi il centro del mondo; il luogo dove l’accoglienza dei migranti non solo funziona, ma è anche una risorsa per il territorio. Riace è nella Locride in provincia di Reggio Calabria, e a Riace da anni i cittadini convivono con circa 400 migranti ai quali sono stati date le case abbandonate dagli italiani che si sono trasferiti al Nord.
Secondo una logica di avvicendamento e di distribuzione delle risorse e delle opportunità che sembra la cosa più naturale del mondo. Accoglienza e integrazione non sono uno slogan per fare soldi con i progetti “Sprar”, ma un’opportunità per il futuro degli abitanti e degli stranieri che, in Calabria, trovano una casa e una borsa-lavoro che li aiuta a integrarsi e, allo stesso tempo, riqualificare un paese abbandonato.
Domenico Lucano, il sindaco di Riace, che è l’anima e il motore di questa iniziativa rivoluzionaria e rigenerante, la chiama “l’utopia della normalità”. Iniziata nel 1998 con il primo sbarco di curdi a Riace e piano piano diventata realtà, quell’utopia ha consentito al sindaco di vedere il suo nome al quarantesimo posto della classifica di “Fortune” dei 50 leader più influenti del mondo, insieme a papa Bergoglio, Angela Merkel, Aung San Suu Kyi, Bono degli U2. Un riconoscimento per il suo impegno nel campo dell’immigrazione. Da quando è sindaco Lucano, infatti, il Comune di Riace ha dato ospitalità a oltre seimila immigrati che hanno ripopolato il piccolo paesino della Locride. Molti di loro non se ne sono più andati e hanno avviato anche una serie di attività artigianali e imprenditoriali. Mimmo Lucano è l’unico italiano nella Top 50.