L’ultimo rapporto della DIA, relativo al II semestre del 2015, ha permesso di ricostruire quella che è una vera e propria “mappatura” delle cosche della ‘ndrangheta attive in Calabria.
A Reggio Calabria, in particolare, perdurano le intese ‘ndranghetistiche dei De Stefano, Condello, Libri e Tegano mentre tra le principali cosche operative troviamo i Serraino, i Ficara-Latella, i Lo Giudice, i Borghetto-Caridi-Zindato e Rosmini, insieme ai Labate e Alampi.
A fortificare l’egemonia delle cosche a Reggio Calabria e la forte capacità di innovazione nelle strategie imprenditoriali, diversificando il paniere degli investimenti e cogliendo le opportunità offerta da un sistema economico ormai globalizzato.
Per quanto riguarda, invece, l’intera provincia di Reggio, sul versante tirrenico rimangono attori indiscussi della ‘ndrangheta i Piromalli e i Molè, attivi nella Piana di Gioia Tauro. Nelle zone di Rosarno e San Ferdinando, invece, si registra l’operatività dei Pesce e dei Bellocco, a Palmi i Gallico e i Parrello-Bruzzise.
Sul versante ionico troviamo ancora i Pelle-Vottari-Nirta a San Luca; Barbaro-Trimboli a Platì; Morabito-Palamara-Bruzzaniti ad Africo; Fabiano a Cirella di Plaì; i Commisso in contrapposizione ai Costa e Curciarello a Siderno; Aquino-Coluccio-Mazzaferro a Marina di Gioiosa Jonica e Scali-Ursino-Jerinò a Gioiosa Jonica.