Gli studenti dell’Università di Venezia a Gioiosa Jonica per un progetto urbanistico
E’ stato un incontro del tutto casuale quello avvenuto oggi pomeriggio presso le sedi Re.Co.Sol di Gioiosa Jonica, con un gruppo di studenti dell’IUAV (Istituto Universitario Architettura di Venezia) il quale si aggirava, munito di macchine fotografiche, presso i locali Re.Co.Sol. Gli studenti stanno seguendo un progetto urbanistico che si concluderà il prossimo giugno; i tre studenti, giovanissimi, si sono dimostrati curiosi e vogliosi di capire la struttura dello Sprar e i servizi che esso offre, ma soprattutto, provare a comprendere come l’architettura potrebbe essere d’aiuto nel riqualificare questi piccoli paesi che, in molti casi, riprendono vita grazie alla presenza dei migranti. Difatti, sui divanetti del “salotto” ReCoSol, si chiacchiera di gestione dello spazio urbanistico che potrebbe essere creato ad uso di migranti e non. Questo perchè le migrazioni, ad oggi, sono un fenomeno che toccano tutti i settori; ed è soddisfacente leggere nel viso di tre giovani la voglia di creare e dare vita a nuovi spazi. Tra le varie idee che gli studenti immaginano e sognano di realizzare, anche quella di un orto nel quale coltivare prodotti tipici africani. L’incontro, seppur breve, si è dimostrato arricchente, sia per gli operatori del progetto che per i tre ragazzi i quali, pur essendo giovanissimi, hanno posto domande interessanti e condiviso i propri punti di vista, in questo caso, con uno sguardo ad un campo come quello dell’architettura, che a primo impatto, potrebbe sembrare estraneo al mondo dell’accoglienza.
In foto, gli studenti Caterina Dubini, Martina Germanà, Vincenzo Bellizzi e alcuni operatori ReCoSol