Lino Dimasi: “Caulonia smaltisce il 50% dei rifiuti ingombranti di Roccella!”
Lino Dimasi, ex vicesindaco ed ex assessore al bilancio, nell’ultimo consiglio comunale ha fatto un intervento contraddittorio, in bilico tra cadute di stile clamorose e denunce coraggiose che anche se fatte con toni soporiferi avrebbero meritato di strappare applausi dal (ridottissimo, come al solito) pubblico presente.
Ma andiamo per ordine. Il consigliere Dimasi è intervenuto nel merito della discussione sull’approvazione delle tariffe comunali dicendo: “Ascoltando la minoranza sembrerebbe che dal 2007 ad oggi non abbiamo fatto niente sui tributi. Ma bisogna anche capire come abbia trovato l’ufficio tributi al momento del nostro insediamento”.
Prima caduta di stile, cari lettori, perchè non si tratta di frasi pronunciate nel 2008, ma pochi giorni fa, nel 2016, nove anni (ribadisco NOVE) dopo l’insediamento di questa compagine amministrativa. In nove anni si risolvono persino le crisi economiche mondiali, ma evidentemente non sono sufficienti per mettere ordine nei conti del comune di Caulonia.
Ma per fortuna il consigliere si è subito ripreso lanciando una pesantissima accusa, pur senza fare nomi e cognomi, che merita di essere sottolineata per la franchezza con cui è stata espressa.
“Nel 1991 – ha proseguito il consigliere – una legge impose di pagare una tassa sui terreni edificabili. Chi colpisce questa tassa? Chi ha un terreno di 1000 metri o chi nel passato in questo consiglio ha fatto delle porcherie? Sicuramente colpisce chi ha trovato il modo di inserire nel Piano Regolatore centinaia di ettari di terreni edificabili. Oggi qualche proprietario dovrebbe versare a questo comune 57mila euro. Non è il pensionato che non paga. Il bilancio armonizzato non si può fare per i furbi di Caulonia che hanno utilizzato questo consiglio comunale a proprio uso e consumo. La battaglia sui tributi non può essere del solo sindaco, ma deve esserlo di tutto il paese. Se non si pone rimedio andremo verso un altro dissesto. Non siamo in grado come Comune di gestire i tributi, dobbiamo esternalizzare”.
Un’idea che è stata lasciata cadere subito nel corso del dibattito consiliare ma che meriterebbe quanto meno di essere approfondita.
“Il territorio va monitorato – ha ripreso Dimasi – A San Nicola, a Ursini, a Caulonia si fa un cattivo uso dell’acqua potabile, si annaffiano gli orti. A San Nicola in estate ci sono due pompe che lavorano 24 ore al giorno. Solo di Enel ci costano 4.800 euro al mese”.
E fin qui il consigliere dimostra di conoscere bene la materia di cui parla, ma poi ecco un’altra pessima (e offensiva verso i cittadini) caduta di stile: ” Merito all’amministrazione comunale per non avere aumentato i tributi”. Tributi che non potevano essere aumentati perchè sono già al massimo, come giustamente ha sottolineato, sbottando, il consigliere Domenico Campisi.
Poi l’affondo decisivo, in risposta all’intervento del consigliere Mercuri (QUI) che aveva lodato la raccolta differenziata dei rifiuti praticata a Roccella Ionica: “Sulla differenziata non bisogna citare Roccella, perchè porta il 50% dei suoi rifiuti ingombranti a Caulonia”.
Avete capito bene: secondo l’ex vicesindaco di Caulonia il nostro comune smaltirebbe anche il 50% degli ingombranti di Roccella. Una tesi non nuova a dire il vero e sostenuta anche da alcuni abitanti della frazione Canne.
Lino Dimasi, testardamente, ha proseguito nella sua accusa: “Sul mio telefono ho foto di macchine che scaricano ingombranti nel comune di Caulonia. Anche se non sarebbe mia competenza in alcuni casi mi sono fermato a dire a chi scaricava di riportarsi indietro il materiale”.
Un’argomentazione che probabilmente farà ancora discutere e sulla quale Ciavula pubblicherà delle foto inviateci da alcuni cittadini.
Insomma, nel complesso un Lino Dimasi sia da fischi che da applausi, tra tentativi di mettere pezze assurde ai buchi del proprio operato e a quello della sua amministrazione comunale e denunce da uomo inflessibile e senza peli sulla lingua.