Dal Titano la scalata alle più alte vette del mondo delle arti marziali
E’ ancora vivo il clamore suscitato dalle notizie che hanno trovato spazio nelle testate on-line territoriali e nella carta stampata regionale. L’Accademia di arti marziali fondata e diretta dal maestro cauloniese, Dott. Giuseppe Cavallo, ha espugnato l’imprendibile rocca della Serenissima Repubblica di San Marino, la più antica forma di stato repubblicano indipendente che la storia conosca, posta in cima al monte Titano. Là, il 29 aprile e il primo maggio scorsi, si è svolto il campionato mondiale delle discipline sportive di origine orientale e su 25 categorie in gara i giovani e giovanissimi atleti dell’Accademia hanno conquistato 13 ori, 16 argenti e 12 bronzi, la maggioranza del medagliere posto in palio. Va sottolineato che cinture inferiori gialle e arancio verdi hanno superato quelle superiori. E in particolare a livello dei più giovani (7-8 anni), su 37 piccoli atleti di diversa nazionalità, sono saliti sul podio Antonio Cannatà (oro), Andrea Francesco Tuccio (argento) e Vittorio Saraco (bronzo). Complessivamente si è conseguito un risultato che pone la stessa Accademia ai vertici mondiali delle arti marziali. Il tutto è frutto di un lavoro costante e appassionato protratto negli anni e costellato da analoghi successi. Ma quella che va parimente valutata è l’esperienza che i ragazzi hanno vissuto sul piano sociale e culturale e i riflessi sulla nostra comunità.
Lo sport in genere è come la musica, usa l’unico linguaggio universale in grado di colmare divari e differenze culturali, religiose, sociali e ideologiche tra i popoli, e i nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di sperimentare ed assimilare quei valori che accomunano, rendono uguale a se stessi qualsiasi altro individuo, promuovono dal basso, in un intreccio molecolare, la pace nel mondo; sono stati preparati non solo su un piano tecnico dimostratosi d’eccellenza ma anche su quello dello sviluppo umano e civile, improntato sull’amicizia, la solidarietà, la lealtà, il rispetto degli altri, la non violenza, il lavoro di squadra e l’autodisciplina. Un insieme di elementi che in ogni singolo infonde sicurezza, autostima, modestia, capacità di relazione, di comunicazione, di affrontare i problemi, scioglie la tensione e favorisce il dialogo.
Noi viviamo in una realtà di tradizionale disgregazione economica con una specifica equivalenza sociale. L’avere un’Accademia con queste caratteristiche, unico punto di aggregazione di un centinaio di ragazzi con le relative famiglie, è un punto su cui meditare, approfondire e, soprattutto, da adeguatamente valorizzare per i benefici preziosi che apporta alla nostra comunità.