AMMINISTRATIVE, PER IL CANDIDATO MITTICA A PLATI’ LA ‘NDRANGHETA NON ESISTE
«Se Platì è mafiosa, allora vanno sciolti tutti i comuni calabresi, la Regione e il Governo Italiano». Così commenta Francesco Mittica, candidato dei moderati a primo cittadino del piccolo centro aspromontano da settimane agli onori della cronaca, le dichiarazioni della Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, per mezzo delle quali avanzava l’ipotesi di sottoporre le liste dei candidati alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno nei comuni precedentemente sciolti per mafia al vaglio della sua Commissione.
Francesco Mittica si candida con una lista da lui stesso definita “moderata”. L’ex medico è già stato sindaco di Platì e durante il suo mandato, il Consiglio Comunale venne sciolto per infiltrazioni mafiose. «Platì – commenta ancora Mittica – è stato sciolto con la famosa legge antimafia. La motivazione dello scioglimento parte dall’assunto che considera un Platì un paese di mafia e quindi la mafia potrebbe influenzare l’amministrazione. Con queste motivazioni possono essere sciolti anche il Governo e le Prefetture, la Regione e le Provincie. Tutti le istituzioni possono essere sciolti. A Platì non ci sono cosche, non ci sono capi, né sottocapi e né gregari. Oggi chi agisce lo fa per conto proprio».
Anna Rita Leonardi, l’altra candidata alla carica di primo cittadino per il Pd, invece si dichiara «contenta dell’iniziativa che sposa a pieno la mia decisione, maturata già tempo fa, di sottoporre al controllo della Procura della Repubblica e della Commissione Antimafia la lista che guido, per garantire liste pulite e rispetto ai cittadini che vanno a votare».