SEQUESTRO CENTRO COMMERCIALE, L’ANTIRACKET: LA MUSICA E’ CAMBIATA
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.
La musica è cambiata: il maxi sequestro milionario di ieri è l’ennesimo segnale inviato alla città di Lamezia ed al suo comprensorio. Non è un terremoto, se questo termine deve far pensare a una catastrofe, ad una cosa arrivata all’improvviso quasi a tradimento.
A Lamezia “la terra trema”, per continuare sulla metafora, ormai da quattro anni. E sono sempre state scosse potenti, avvertite chiaramente da tutta la cittadinanza. E non c’è niente di catastrofico, anzi. Secondo noi la catastrofe è stata così lunga, durata diversi decenni, da ridurre la nostra città nelle condizioni che ognuno di noi può “apprezzare” con i propri occhi.
Anni in cui alcuni, tanti patrimoni crescevano a vista d’occhio mentre decine e centinaia di attività commerciali, imprenditoriali e artigianali, molte dopo decenni di onorato e rispettabile esercizio, chiudevano i battenti lasciando a casa i loro dipendenti.
“Gli imprenditori devono svolgere la loro attività secondo le regole del mercato e non della criminalità” ha affermato il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Rametta. Questa è un affermazione quasi allucinante oseremmo dire, che ha senso solo in una città come Lamezia o in realtà simili alla nostra. E’ tanto significativo il fatto che sia stata pronunciata quanto è rassicurante per i tanti operatori economici che, con passione e sacrificio hanno saputo resistere alle difficoltà e alle tante sirene che garantivano, a quelli di loro che accettavano di “prostituirsi”, certezze sia economiche e di ogni altro tipo.
Questa parte dell’economia cittadina, anche quelli che ancora hanno timore a mostrarsi, plaudono in maniera convinta e ringraziano magistrati e investigatori per quanto hanno fatto e per quanto faranno ancora per Lamezia. Siamo certi che, come è stato ribadito nella conferenza stampa dal dott. Bombardieri, che né i lavoratori né i fruitori degli esercizi sequestrati, avranno di che patire da questa circostanza. E’ troppo importante garantire la stabilità occupazionale in territori tanto depressi come la Calabria, e questo ancor di più in queste circostanze, anche per evitare contraccolpi dannosi e autolesionistici che renderebbero felici solo gli ´ndranghetisti e i loro amici.
Non è forse solo una circostanza fortunata che questa operazione abbia visto la luce proprio nella “Giornata della memoria e dell’impegno”. Alcuni di noi, per questa occasione, hanno trascorso la mattinata in un Istituto Comprensivo di Cortale. Sentire alcuni di quei ragazzini parlare di mafia, di lotta alla mafia, è stato davvero come ricevere un regalo inatteso, una sensazione che…. in effetti si può. E’ difficile, assai, ma si può. Insieme, naturalmente, ma si può.
ALA Antiracket Lamezia Onlus