Giovanni Tizian ha ragione
Articolo di
Giovanni Maiolo – Direttore di Ciavula
Alessia Barbiero – Presidente della Coop. Sankara, editrice di Ciavula
Giuseppe Trimarchi – Socio fondatore della Coop. Sankara
Ciavula.it è una testata giornalistica giovane e indipendente (non ha finanziatori e tutti i giornalisti lavorano gratis e volontariamente). Ma è soprattutto una testata democratica, che da voce a tutti. Che permette a tutti di esprimere le proprie idee e la propria opinione, a partire dai propri collaboratori. Ognuno di loro, ovviamente, ha facoltà di esporre idee e pensieri. Liberamente. Questo però non vuol dire e non può dire che l’opinione di un collaboratore sia la linea del giornale.
Sono assunti che non possono e non devono coincidere. La linea del giornale è decisa dall’editore di concerto con il direttore responsabile. Che, su tematiche sensibili e delicate, si confrontano quotidianamente. Vicenda Tizian e Don Milani compresa.
L’articolo scritto dal nostro prezioso collaboratore nonché vicedirettore Antonio Larosa (Gioiosa e la Locride non sono un deserto sociale), che con la sua penna informa e commenta soprattutto quanto accade a Gioiosa, è condivisibile per alcuni aspetti ma per altri non coincide con la nostra opinione.
Direttore ed Editore sono assolutamente convinti che Tizian abbia ragione. Ed è proprio per questo motivo che si è deciso di scrivere questo articolo a sei mani. Direttore da un lato, membro della società editrice e Presidente del Consiglio di Amministrazione dall’altro.
Insieme si vuole ribadire, chiaramente, che Giovanni Tizian fa bene a denunciare la carenza di spazi di aggregazione nella Locride. È un dato di fatto.
Così come ribadiamo che non serve attaccare chi, con coraggio, mette in evidenza le mancanze di questo territorio. Che ha tanti pregi, indiscutibilmente. Ma patisce, altrettanto indiscutibilmente, carenze croniche sociali, culturali ed economiche gravissime.
Bene ha fatto Giovanni Tizian a citare come esempio virtuoso il Don Milani (citato perché ha in affidamento i minori di cui si parlava nell’articolo e a quanto ne sappiamo è l’unica realtà gioiosana che in collaborazione con il Tribunale per i minorenni accoglie giovani autori di reati per l’istituto della messa alla prova). E noi siamo assolutamente convinti che citare un caso positivo non voglia necessariamente essere una critica ad altri, né indicare che oltre a quello non esistano altri modelli positivi. È stato un modo, quello di Giovanni Tizian, per rappresentare concretamente l’esistenza di alternative positive e da imitare ed incoraggiare. E appare altrettanto chiaro che dalle colonne de l’Espresso, Tizian non poteva riprodurre l’elenco di tutte le associazioni meritevoli di Gioiosa Ionica. Che sicuramente vanta, rispetto alla Locride tutta, un tessuto associativo eccezionale (come ribadito dal Presidente della Consulta delle Associazioni Vincenzo Logozzo) ma non per questo può essere considerata un’isola felice che non conosce le dinamiche contorte e assurde tipiche di questo lembo di terra (cosa che d’altronde Larosa non nasconde affatto).
Le intimidazioni al Sindaco Fuda e gli incendi agli autocompattatori sono una dimostrazione plastica della presenza, anche a Gioiosa Ionica, di dinamiche aberranti e mafiose.
Va bene evidenziare le cose belle di questa terra. Ma non basta. Se vogliamo che le cose cambino bisogna evidenziare soprattutto le cose che non vanno. Le brutture. Non può più essere condivisibile l’assunto che vede colpevole chi denuncia le storture e non chi le commette. Di questo passo, non si andrà da nessuna parte. Per questo ci schieriamo dalla parte di Tizian.
Chi vuole bene a questa terra non deve stare col fucile puntato verso chi la critica perché la ama. Ma quel fucile metaforico, caricato di buon senso e sana rabbia, dovrebbe puntarlo verso chi la rende una merda: i mafiosi e i politici a loro legati.
Perché è verissimo che esiste una Locride e una Calabria pulita, intelligente, che riesce in condizioni difficili a fare cose straordinarie e a non lasciare che questa terra diventi davvero un deserto.
Ma siamo anche consapevoli che i processi di cambiamento REALI, come quello avviato a Gioiosa dall’Amministrazione di Salvatore Fuda, si devono scontrare con la Locride sporca e brutta, quella che di notte spara e incendia per intimorire. E che a volte uccide.
Noi stiamo dalla parte della Locride pulita, ma non nasconderemo MAI l’altra faccia della medaglia, quella che puzza di merda.
Abbiamo bisogno di 10, 100, 1.000 Tizian che denuncino quello che non va. Come popolo della Locride solo guardando in faccia la realtà possiamo trovare la consapevolezza per cambiarla radicalmente.
E in questo percorso sono nostri alleati Giovanni Tizian, il Don Milani, Antonio Larosa e tutte le persone libere che si confrontano civilmente e non hanno paura di denunciare quello che non va.
Ciavula è e sempre sarà una testata che rigetta la mafia, senza se e senza ma, che si schiera dalla parte dei cittadini onesti della Locride e della Calabria tutta e sostiene l’impegno della società civile, come della magistratura e delle forze dell’ordine.