Salvatore Fuda al Consiglio Comunale Aperto
SALVATORE FUDA, intervento durante il Consiglio Comunale.
“Vi dico la verità: non so cosa sta succedendo a Gioiosa”.
Nei primi di ottobre sono stati bruciati i cassonetti della NU di fronte a casa mia; poi c’è stato l’attentato alle auto di famiglia parcheggiate davanti a casa, ora incendiati gli autocompattatori.
Non riusciamo a capire né a decifrare questi messaggi, questi linguaggi; né a capire da dove proviene questo attacco e per quale motivo.
Però è certo che c’è un attacco frontale ad una intera amministrazione ed all’intera comunità di Gioiosa.
Io non so se i rifiuti possano centrare qualcosa, però so benissimo che noi sui rifiuti e sulla raccolta differenziata stiamo spendendo tanto, con oculatezza ed economia, attingendo a fondi del bilancio comunale perché sinora non abbiamo ricevuto contributi. Con la nuova scelta politica di gestire direttamente il sistema della nettezza urbana, abbiamo risparmiato molto sulle spese che prima affrontavamo per la nettezza urbana, migliorando nel contempo l’organizzazione e i risultati.
Questo, ripeto, perchè abbiamo puntato sulla gestione diretta, cioè sulla internalizzazione del servizio. Abbiamo gli autocompattatori che girano sei giorni su sei e non quattro su sei come prima.
Abbiamo rafforzato lo spazzamento stradale, prima avevamo due unità per tre giorni la settimana, ora ne abbiamo cinque unità per sei giorni alla settimana, utilizzando lo strumento della Cooperativa sociale. Abbiamo scelto di praticare l’accoglienza con il progetto RECOSOL-SPRAR.
Abbiamo scelto di utilizzare le borse lavoro dei migranti a tutto vantaggio di piccole aziende ma anche del Comune per dare un segnale, i migranti quindi ci danno una mano nello spazzamento. Abbiamo partecipato al bando regionale per i cassaintegrati, per la mobilità. Abbiamo ricevuto un bene confiscato, emanando in meno di un anno la procedura pubblica per l’assegnazione. Ci siamo costituiti parte civile in due processi importanti.
Per cui il paese complessivamente è un paese che stava respirando da questo punto di vista e sta respirando con queste iniziative.
E’ una questione di agibilità democratica che deve essere garantita e la garanzia di questa agibilità deve venire da parte nostra, quindi del presidio e la vigilanza per una cittadinanza attiva che dobbiamo comunque mantenere e non mollare, e deve venire anche dall’attività di prevenzione, di investigazione e di repressione da parte di chi è preposto, gli organi dello Stato.
Presidente (ndr Mario Oliverio, presidente Giunta Regionale) noi continueremo a fare la nostra parte, nel senso che andremo avanti.
Ho incontrato il Prefetto e finché riusciamo, porteremo a termine la nostra missione, ovviamente ci devono essere le condizioni per farlo e noi di queste condizioni abbiamo fiducia, perché penso che le istituzioni superiori che ci stanno vicino e che stasera sono seduti a questo tavolo e non soltanto, ci diano la possibilità di concludere questo mandato nei modi e nei termini dovuti.
Pensare di continuare in questo percorso per noi è una scelta, anche perché non vi nascondo i riflessi all’interno dell’aspetto privato, come tutti sanno, sono molto rilevanti.
Io non vi nascondo che non è la stessa cosa di prima; io lo vedo, anche con i miei colleghi, non è la stessa cosa, perché comunque fatti del genere turbano l’esistenza di ognuno di noi (ndr anche e specialmente a livello di famiglia): Non hai più quello spirito, quella spensieratezza -possiamo definirla- che si aveva prima, però dobbiamo continuare ad andare avanti perchè siamo un pezzo di Stato e lo Stato non deve arretrare di alcun passo.
Oggi mi è capitato di leggere su facebook un commento ad un mio intervento fatto nel corso della proficua assemblea generale della Consulta delle Associazioni in merito all’azione che l’Amministrazione si accinge a fare sulla questione atavica dell’acqua.
Premetto che da decenni il Comune paga un milione e mezzo di metri cubi di acqua mentre dalla lettura dei contatori degli utenti in regola “legge” quattrocento mila metri cubi di acqua. Logico quindi che per coprire il costo nella misura prevista dalla legge, il Comune deve per forza alzare le tariffe per essere in grado di pagare la fornitura alla Sorical. Per eliminare più che possibile questa ingiustizia sociale, a breve l’ente intensificherà i controlli sulla rete pubblica per individuare gli allacci abusivi, le risultanze anomale, altre violazioni e le perdite di acqua. Tutto ciò per rendere giustizia ed equità tra i cittadini nei pagamenti dell’acqua.
Questo signore mi scrive che non pagherà comunque l’acqua né la spazzatura perché è un disoccupato di lunga durata e quindi non ha i soldi. “Lei Sindaco, deve fare in modo che i posti di lavoro che si creano non “siano dati ai soliti”, e deve pure provvedere a creare occupazione…”.
Questo tipo di ragionamento on solo di questo signore nasce spesso dall’idea che si ha della figura del “Sindaco” e del “Comune”. Cioè si ritiene che l’Amministrazione possa fare e disfare a suo piacimento e risolvere i problemi di tanta gente.
Non è così. Purtroppo non si possono risolvere i problemi come quelli dell’occupazione. Il Sindaco non ha questi poteri. Il Sindaco ha invece il potere -che sta utilizzando ampiamente- di iniziare dei percorsi, di far aprire i cantieri, attivare opere pubbliche, poi sarà competenza della imprese assumere chi gli pare. Non sono più i tempi di una volta. Così non è più.
Se nel Sindaco si individua il capo espiatorio per la “qualunque”, è chiaro che si crea una atmosfera pericolosa, ed in questo paese purtroppo -lo dico davanti a questa platea- come pure in altri paesi, sono tante le disinformazioni che circolano. Devo ammettere che su questo abbiamo grossi limiti, perché comunichiamo ed informiamo poco su quello che si fa e di come vanno le cose, ma quello che diciamo, lo diciamo pubblicamente e come veramente stanno. Purtroppo sul “chiacchiericcio” e sulla disinformazione si marcia volentieri. E questo crea ambienti e situazioni molto paradossali e non veritiere.
Questo attacco molto violento noi non ce lo aspettavamo. E crediamo che non sia opera di un cosiddetto “cane sciolto”, perché sparare alle macchine di famiglia di un Sindaco non era mai successo a Gioiosa.
Questa escalation nel mandare dei segnali, bruciare i compattatori che sono stati comprati facendo tanta fatica utilizzando esclusivamente economie del bilancio comunale e rinegoziando mutui, sono molto indicativi.
Ma noi continueremo a fare la nostra parte, con l’aiuto delle istituzione superiori e della Comunità di Gioiosa Jonica.
INTERVISTA ALLA FINE DEL CONSIGLIO COMUNALE AL SINDACO SALVATORE FUDA.
“Stasera c’è stata una risposta che dà coraggio all’Amministrazione, alla nostra azione, a tutto il Consiglio Comunale”.
Hanno dato il proprio sostegno le massime autorità regionali e provinciali. Il Presidente della Regione Mario Oliverio, il Presidente del consiglio Regionale Nicola Irto, il capogruppo PD del Consiglio Regionale Sebi Romeo, il Presidente della Commissione Antimafia Arturo Bova, il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa e molti Sindaci della Locride. E’ stata una risposta bella perché in sala a manifestare la solidarietà e la vicinanza sopratutto fattiva, c’era tanta gente comune, parte della comunità e sopratutto amici, personalità di grande riconoscimento, le associazioni della Consulta, cioè il tessuto associativo di Gioiosa che è stato tempestivo nell’esprimere condanna per gli atti criminosi e vicinanza al Sindaco ed all’Amministrazione, proponendosi per azioni collaborative concrete per la differenziata; vi erano pure associazioni di altri paesi della Vallata. La presenza di Mario Congiusta. Poi mi ha fatto tanto piacere vedere in sala Maria Carmela Lanzetta.
Ringrazio tutti quelli che ci sostengono. Anche il gesto della Locride Ambiente SpA è stato un gesto molto importante nel mettere a disposizione i propri mezzi gratuitamente. Altrettanto apprezzato l’atto concreto della Regione -con la quale nel mese di novembre abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa sulla differenziata – che si è impegnata a fornire due nuovi autocompattatori in sostituzione di quelli distrutti dall’incendio doloso nonché tutti i mezzi e le risorse economiche necessarie per poter partire al più presto con la raccolta differenziata porta a porta spinta.
E’ una realtà in cui noi crediamo e quindi a breve dovremmo uscire da questa difficoltà temporanea che l’incendio dei due autocompattatori ha procurato alla organizzazione comunale ed alla popolazione.
Insomma noi dobbiamo comunque ripartire ed andare avanti.
La discussione che si è fatta con la nostra comunità, specialmente con le Associazioni della Consulta, penso che sia quella più vera che ci lascia la speranza di poter invertire questa tendenza.
Ci sono stati atti criminali, ma su questi atti aspettiamo una risposta forte dello Stato. Siamo anche noi un pezzo di Stato e come tale bisogna reagire. Sapremo lavorare in fretta -ripeto- assieme a tutti quanti per rimettere in piedi un sistema di raccolta differenziata forte.
Quindi sui rifiuti nessun cedimento. Continueremo con questa sfida, ovviamente consapevoli che stiamo facendo niente per noi stessi e per nostri interessi personali ma lo stiamo facendo per il bene della Comunità e nella legalità, noi diamo risposte a tutti.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo – Consulta delle Associazioni di Gioiosa Jonica