Consiglio Comunale “lampo”: la minoranza non c’è

Consiglio Comunale “lampo”: la minoranza non c’è

Meno di mezz’ora di durata complessiva e neanche il tempo di prendere posto in platea per qualche osservatore ritardatario (noi fra questi): è quanto avvenuto stasera alla seduta del Consiglio Comunale di Gioiosa Jonica (orario d’inizio previsto: 18.00).

La responsabilità è della minoranza consiliare (Riccardo Modafferi e Peppe Mazzaferro su tutti, Serena Palermo avendo rifiutato già da tempo un ruolo di opposizione in consiglio) che ha letteralmente disertato la riunione.

La maggioranza, in tempi ovviamente rapidi, ha proceduto con l’approvazione del documento contabile predisposto dagli uffici e verificato dal revisore dei conti. Nei prossimi giorni vi forniremo informazioni e spiegazioni sul merito del documento di bilancio approvato.

Municipio Gioiosa Jonica

Immaginiamo (e ci auguriamo anche) che i consiglieri di minoranza abbiano tutti un motivo di grande serietà ed importanza a giustificazione della propria assenza: l’ordine del giorno del Consiglio era l’assestamento di bilancio, un documento di assoluta delicatezza per la vita dell’ente comunale.

Tuttavìa, l’assenza di questa sera rimane ugualmente grave: quando ci si candida a rappresentare i propri cittadini nella massima assise democratica della propria comunità, bisogna garantire in ogni modo la propria presenza e il proprio impegno, soprattutto quando si discute e si approvano fondamentali atti di bilancio.

L’assestamento, infatti, non è un atto qualunque: esso ha lo scopo di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio con la verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita; in sede di assestamento, inoltre, possono essere approvate le ultime eventuali variazioni al bilancio dell’anno (il termine ultimo per approvarlo è il 30 Novembre).

In ogni caso, giustificata o meno che sia l’assenza di stasera, rimane forte la mancanza di una vera opposizione, capace di controllare e di sfidare in positivo l’attuale maggioranza guidata dal Sindaco Fuda. La democrazia, come noto, ha bisogno di pluralità di voci e di competizione fra più gruppi politici: se manca la voce – seria e costruttiva – dell’opposizione, a risentirne è tutta la vita democratica del Comune.

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